Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960
Una matùna venne ad aiutarci sul lavoro per un paio d'ore, una com. pagnia di pionieri (ragazzi e ragazzine sui dieci-quindici anni): tramesta• rono con baldanza e furore - (ra l'altro distruggendo un tratto di pendio ch'era già perfezionato - e se ne tornarono in paese con la stessa fretta. La sera il loro capitano (un pionierone di 35 anni, alto grosso e sgrade• vole, nella succinta tenuta du boy-scout) si presentò nella nostra scuola a d1icdere di mc: « siamo un'nssocinzione cattolica e vi invitiamo alla festa del fuoco, sulla piazza della posta, dopo cena; sarà un onore aven·i ... >). « Ma - dico - capita male; io non sono cu.ttolico; ne abbiamo soltanto due fra di noi, una francese e un americano; se vuole che glieli chiami... » « No, no, non importa; i pionieri polacchi sono un ente apolitico e are– ligioso, aperto a chiunque; il mio invito vale per tutti voi; mi racco– mando, venite ... • Era chiaro che il capitano s'era rivolto a me italiano, come necessariamente cauolico (secondo lui); e la mia risposta era stata altrettanto esatta: chi andava a messa, la domf'..nica mattina, erano la maestrina bretone e l'agitprop kennediano; degli altri, polacchi compresi, nessuno. Comunque riferii l'invito e ei andammo in dicci: canti, danze, dram .. mi, pantomime, intorno al grande Ialò, entro una siepe di spettatori; e noi pure violentati a produrci, a bnllarc C<m le bambine, a snltare la finm• ma, propiziatoriamentc, secondo il rito. Non so se la loro gioia e quello spella.colo - era la prima volta che vedevo tma roba del genere - fosse una manifestazione sana, sportiva, bella e commovente, come fu giudi. cata da nitri compagni di campo; 60 che non mi piaceva, che mi pareva qualcosa di Ialso e lontano. trapiantato in Europa da una stupidità oltre– marina. E che tornando al cnmpo, verso mezzanotte, vedemmo marciare avanti e indietro, sulla strada principale del paese, un-dué-un-dué, un manipolo di questi pionieri: movimento inutile e diseducativo, da Italia d'anteguerra: con la differenza che la brava borghesia italiana, allora, li voleva a casa i suoi avanguardisti, al primo calar delle tenebre. Dopo il lavoro si svolgevano, come in tutti i campi del Servizio Ci– vile, altre attività, di carattere sociale, ricreativo e culturale: conversa– zioni e discussioni, contalli con la popolazione, visite fatte e ricevute, escursioni, ecc.: facoltative in teoria, obbligatorie in pratica, anche per J'inlercsse che presentavauo e il timore di perder qualcosa, della comune esperienza polacca; così che poche ore restavano per il tempo libero in– dl\•iduale. Oltre ai pionieri, c'è stata la ,•isita di un gruppo di studenti di scuola media, che partecipavano a un seminario di lingun inglese in una cittadina della zona: una tl"entina di ragazzi, con insegnanti chiamati dall'Inghilterra, appositamente (vitto e alloggio, più mille zloty (25.000 lire] di compenso, per w1 mese); solo cinque o sci degli alunni ernoo in grado dl capire l'inglese, anche se parlato lentamente; con gli altri era preferibile usare il russo: anche se studiato altrettanto male, riu– sciva loro facile, almeno, comprendere il senso d'elle domande. 721
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