Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960
campo della mia esperienza, questo, in cui sia stato chiesto ai partcci• panti se volessero mangiar di magro al venerdì; ma la domanda, a edifi. cazione degli organizzatori polacchi, è pcsnutcmente caduta nel vuoto. Lavortw{lmO dalle sette nlle tre, con orario continuo, come è l'uso ge• nernlc in Polonia; iuten·nllo di mezz'ora verso le undici, per In seconda colazione, consumata sul luogo di lavoro, che distava un paio di chilo. metri dalla scuola; tutto detratto - il tempo per recarvisi In mattina, e Le donne partecipano ai campi ,fel Servi.%io Civile lnterna.:ionale. Nello foto imo ~iovane ciel campo di la1X1ro di Cionico ira Valca• monico, nell'ottobre novembre di quest'anno. quello per mangiare - il lavoro effettivo uon superava le selle ore al gior• no e sqltanto quattro al sabato, perchè si terminu•a alle undici. Si trattava di scavare le cunette per lo scolo delle acque, lungo una strada i.o costru. zione; e di pareggiarne i dislivelli del fondo, con In terra ns1>ortata; a causa di questi la profondità della fossa arrivava in certi punti n tre metri. Lavoro di tutto ri1>oso intellettuale, sgradito a una porte dei ,•olon• uiri, mn bene accetto a chi voleva approfittarne per parlare, discutere, o semplicemente pensare con la propria tesla (il che accade tanto rara– mente, in <Jnesta nostra socictì, condizionata da wrn spm•cntosa ragnatela di comunicazioni insignificanti, folse o repellenti). Accanto a noi nun de– cina di operai polacchi, con un capo, che dirigeva anche il nostro lavoro; la loro paga era sui mille zloty al mese (25.000 lire), piÌI cento zloty (2500) per ogni persona a carico; milleottocento al capo (45.000 lire), dopo trenta 719
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