Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

responsabile polacco, incaricato clelPorganizzazione del nos1ro campo e la scan:a efficienza dei subnhC'rni, proprio nella provincia che doveva ospi– larci e fornirci i compagni di lavoro. Comunque, fra i seue polacchi che parteciparono al campo (e quat– tro di loro con una dC'cina di giorni di ritardo), vi ernuo: uno studente di scuolu media, limido e mito; un giovane apparcntcmcnle insignificante, ma presto nssurlo u fnma, invidia di tutti, per esser divenuto il compagno costante e bene accetto della piccola i.:-vedesc; e un falegname, appartato e silenzioso, l'unico dei polacchi a prender sul scrio il lavoro. Questi par– lavano unicamente la loro li11gua, e quindi hanno fornHllo per 1>arecchi giorni un gruppo a sé, eh~ si è daldnto soltanto verso In fine del campo. Inoltre: uno studente in ingegneria a Pozmm, di trentaquattro anni, che godc,•u di una borsa di studio della sua :1zie.nda; una studentessa in far– macia di Varsavia, fantastica e C'apricciosa, insc,nnc e in continuo movi– mento nel tempo libero, riposatn in quello di lavoro, sentimentalmente pa~li<'t.'ionn, sessunlmente libera, contesa da trç_; e uno sludentc in so• ciologin, pure di Varsn,•in, 1ipico rappresentante della odierna gioventl1 universitnria polacca: intelligente ma strampalata, poli1icamente scontenla 9 picnu d'interessi e di curiositì, anche estranee alla strnda prcsceltn. Edek è stato il compagno polacco da cui ho impnrato di pii.t sulla Polonia: aveva partecipato a inchieste, organizzate dall'istituto vnrsaviano di sociologia, in molte parti del pncse: per studiare l'influenza del grosso centro metallurgico di Nowa Hutn sulle condizioni economiche e sociali della zona, o il problema del ripopolttmeuto agricolo delle regioni ex• tedesche; ern stato vicino ai giovani della redazione di Po Prostu. (la ri. vista d'avanguardia soppressa un paio d'anni fo) e ne conservava l'acre– dine di giudizio insieme alla nettezza di descrizione; conosceva stupen• damente la poesia russa cd cm ricco d'informazione sulle letterature e sui problemi culturali dell'Europa occidentale. Mn della democrazia occidcntnlc, delle libertà che vi si godono (o di cui si è privi) secondo il ceto, In classe o il luogo in cui si ,,j,,c, aveva una immagine rosea e mitizzata, come di paesi (elici dove basta scrivere su un giornale o fare un discorso in parlamento pcrchè unn ingit1stizia sia sanata o Ja cattiva gestfonc di un ente migliorata. L'operaio francese. che a,,eva una lunga es1>cric11zadi lolle politiche e sindacali, e altri di noi, che gustiamo quotidianamente gli aromi della libertà verbale, ab– biamo faticato a spiegare ad Edek come un paese dove In stampa denun– cia uu grosso scandalo alla sett.imana (eccetto quelli che tutta insieme 9 concordemente, vuole nascondere) non è necessariamente in progresso; e come ciò che realmente conta è Atabilire se, in determinati, ripetuti pe– riodi di tempo, non misurabili a generazioni, le condizioni economiche 9 sociali e culturali della maggior parte degli abitanti (perciò l'aumentato benessere delle classi ricche o già benestanti non entra nel calcolo, se non come futtore negativo) sono davvero migliorate, e qunnte rapidamente. E ci faceva sorridere il suo sdegno per lo scandalo d,ella flolta mercan– tile polacca, la cui gestione è stata improv\'isamente denunciata come ero- 716

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