Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

rivoluzionaria che si svolge. Sono commentati i grandi avvenimenti ma sono prospettate anche soluzio– ni per la grave crisi che attraversa l'Italia. Le agitazioni contro il caro vita, quelle per l'amnistia alle migliaia cli detenuti, quella per la smobili– tazione e sopratutlo quella per la creazioue di condizioni generali migliori di vita, trovano eco nelle sue colonne. Nel 1920, durante la rivolta dei bersaglieri accasermati in Ançoua e che dovevano partire per l'Alba– nia, il posto occupato dagli anar– chici fu abbastnnza importante, sep– pure gli avvenimenti avessero pre– so tutti alla sprovvista. I fotti si S\'olscro semplicemente e spontaneamente senza alcuna pre– parazione, dovuti sopratutto alla stanchezza dei soldati cd alla loro v0Jou1ì1di 11011 fare più guerre. Se complotto ci fosse staio, come la polizia allora J)retese, le cose sa– rebbero andate diversamente e si– curamente un pò meglio. L" sera del 25 giugno, alla Caser– ma del Lavoro di Ancona aveva luogo una riunione di anarchici per discutere snl congresso nazionale che doveva avere luogo a Bologna nei giorni 1-2-3-4 luglio, quando ad essi si presentarono uu paio di ber– saglieri che, credenclo di parlare coi. dirigenti della Camera del Lavoro, dissero che all'indomani matLina, essi e i loro commilitonj dovevano partire per l'Albania, ma che era– no decisi tutti di rifiutarsi, e doman– darono che le organizzazioni ope• raie, con ttllli i mezzi a loro dispo. sizionc, li a,,essero aitltati. Si !ece notare loro, che i riuniti non erano i dirigenti della Camera del Lavoro, 664 ma che ciò nonostante potevano contare sul loro appoggio. I bersa– glieri parlarono poi anche con ele– menti repubblicani e socialisti, da cui ricevettero pure promesse d'aiu– ti. Ma la cosa era troppo improvvi– sa e il tempo tro1>po stretto per 1>0• ter preparare qualche cosa. Così la mattina del 26 pochi la,•oratori C• rnno a conoscenza dell'intenzione dei soldati, e tutto era calmo. Verso le nove del mattino però incominciò n spargersi la voce dell'ammutina• mento. Attorno alla caserma intanto si era addensata una folla enorme che andava sempre pili ingrossando 9 attirata dai gridi contro la guerra lanciati dai militari. Jntanto gli e– lementi rivoluzionari. che si trova– vano nella folla fraternizzando coi soldati entrarono in caserma e, con l'appoggio dei militari si imJ)osses– surono dei fucili, bombe a mano e mitragliatrici. In caserma ,,i erano pure delle auto-blindate, ma non fu. rono prese, solo i soldati ne fecero uscire una per disperdere le guar– die regie e i carabinieri che inco• minciavauo ad assediare la caser• ma e per poter proteggere l'aspor. tnzione delle armi e delle munizio– ni. Ma Ja folla era così fitta, che per non colpire dei dimostranti, fu. rouo costretti a rientrare l'auto– blindata. Saputo della distribuzione delle armi da parte dei. militari al popo– lo, i rappresentanti dei partiti sov– "ersivi si riunirono verso le 10 del mattino alla Camera del Lavoro. Su c1uesta riunione e sulle rag.ioni che indussero i bersaglieri a cedere, la– sciamo la parola al giornale « Vo– lontà » del l luglio 1920. « La Camera del Lavoro non c'en•

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