Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960
<Juelle di Ancona ebbero luogo a Senigallia, a Macerata ed in oltre città creando una siluazione tnle che obbligò governo e comuni o di. minuire il prezzo del pane e a por– tarlo du 55 centesimi al chilo a 35, e a dimezzare l'imposta comuunle sulle farine. Durante tutto questo periodo. il giornale «L'Agitazione> e il Cir– colo di Studi Sociali - che tutti e due erano opera in non piccola parte dcll'Agoslinclli - tennero du– ro, ed ancora durante il famoso pro– Ce850 contro il Malatesta e compo– gui, processo che si svolse dal 21 al 28 aprile davanti al Tribunnlc Pe– nule di Ancona, vennero pubblica.. ti alcuni numeri unici dcli'« Agitn– .zione » come supplemento quolidia. no nei quali si dava esatto resocon– to del processo e si raccoglievano le numerose proteste che giungevano al gionrnle contro l'applicazione del fnmoso articolo 248.' Dato che l'estensione presa dal movimento di protesta contro l'ap– plicazione di questo famoso arti– colo permetteva la condannn a di– versi anni di ogu.i anarchico. per il solo fatto di essere tnle. il giorna– le «L'Agitazione» pubblicovo un nuovo numero unico come supJ>le– u1euto straordinario al giorna]e con un ap1>ello « Al Popolo Italia.no! ». Era nn numero di quattro pagine 50 x 37 su cinque colonne, fi uc, piene di nomi di militanli a.nar– chici che da ogni parte d'Italia so- 0 Non 01t1m1ele 1lifficoltà e le 1evere mi. ,mm pre1e <lallb poli,-ia che bel ogni 00110 tenlava ili impedirne la circolazione, i IUP• plemcnti quoticliani dcli'« Agitazione• rag– giunsero una liratura quotidiana di olio– mila copie. lidorizzavano coi colpiti e si dichia– ravano facenti parte di AssociHio• ui Socialiste-Anarchiche, quelle stes– se che i giudici e la polizia ritene– vano J>assihili di applicazione del– l'Art. 248 sull'associazione di mal– fntlori. L'appello diceva: « I procuratori del re invitano i magistrati a procedere contro le As– sociazioni Socialiste-Anarchiche per l'accusa di associazione o delinque-. re in base all'art. 248 del codice penale, e alcuni processi hanno a– vuto luogo con immancabili condan– ne, altri seguono il corso regolare di una lenta islnitloria. Non è co– sa nuovo - .lìn dal tempo dell'ln• ternazional<: queste sentenze furo– no e sono uu grato compilo dei giu– dici it.nliani - e non varrebbe la pena di discutere ora, se noi sott.o– scrilli, che per In comunnnza delle idee e l'idenlilà dei metodi di lot– ta costitu.iamo un partilo civile, non ritenessimo opportuno sottoporre al giudizio degli operai la qucslione che si dibatte ora fra noi e i magi– strati. Perchè si traltn 1noprio di que– sto: i trihun11li del regno dehLo– no condannarci come malfottori a qualche anno di reclusione pel solo {atto elle noi siamo associati allo scopo di propagare le nostre idee e di lottare pel benessere e la liber– tà di lutti; noi senza ricorrere alle alte idealità della borghesia, senza ap1>res1arci a commuovere il senti– mento dei giudici, siamo decisi a conquistarci il didtto ad esistere co– me partito civile. La libertà di associnziouc sia o no concessa dallo Statuto del Reguo. poco importa, quando è indiscuti– bile che essa è piì1 rispettata in tut- 615
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