Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960

non tollerano l'ingerenza del pote– re ce,11rale nei loro affari locali, ecc. Ci interessa perchè, per dirla con una frase di Adriano Olivett.i che, purtrovpo, ha servito da. slogan e– lettorale, « è la comunità dove ritro– viamo il nostro prossimo », c c1uindi il primo nucleo sociale entro il qua– le si possono stabilire i primi rap– porti 11er una convivenza civile. Ci interessa, perchè i problemi che in esso troviamo ci riguardano direua– ment.e e tJ<Jrremmoprenderne la re– sponsabiliuì. E ci pare che ad am– ministrare le cose loco.Lidovrebbero proprio essere chiamati coloro che sono direttamcritc intere.unti ad esse. C'interessa, perchè è proprio là dove si potrebbe fare appello alla collaborazione c alla responsnbilità dei suoi componenti, e immet.tere il più possibile il popolo nella di– rezione dello cosa pubblica. Potreb– be essere l'inizio dell'auto-governo. Ma per amministrare o gestire non occorrono etichette, non occor– re spaccare il mondo in due blocchi per persuadere. la gente a. mettersi da <1uella o quest'altra p<1rte,nè me– scolare il sacro con. il profano o al– tre astruserie di cui sono così ric– chi i politici ed i preti: occorrono, invece, semplicemente o,wstà, buona volontà e competenza. Su certi pro– blemi concreti che interessano la co– munità un co111adino può avere i• dcc dn suggerire più valide di colui che, perc/1è, 1m. un titolo di studio, viene proposto dal partilo JJer una carica 1mbblica; così l'operaio per la sua fabbrica, l' artigiono per il suo lavoro, il maestro per la sua scuola. Ma il comune di oggi è la nega– zione di wuo cW; è un puro mecca– nismo per il potere. I cittadini che 586 debbono amministrarlo non. vengono scelti seconlo le loro competenze e dal basso, ma dietro le imlicazioni dei partiti ed eletti attraverso ele– zioni regolat.e da una speciale legge. E', '?uindi, la negazione della demo– crazw. Anche le elezioni amministrative costituiscono 11erciò una grande mi– stificazione. Il potere reale di una comuniuì, d.i rm popolo, non dipcmle da. una co,isultazione elettorale percl1è es– so sta. fuori dalla cerd1iti governn– t.iva e dal Parlamento. Il potere ren– le è ovwu,uc si .n'Olge un'attività produttiva, ovunque si prende CO• 1,cicnza delle responsabilità indivi– duali e collettive, ovunque c'è una rcsi.Menza in atto co,t.tro l'autorità, sopmffatrice, contro l'arbitrio e la ingiustizia .. I depult1ti antifascisti (e a parofo lo sono quasi tutti) non. erano riu– sciti (probabilmente perchè non lo sentivano) a suscitare nel pllese quel– lo sdegno e ribrezzo per il comuibio DC-MSI, che quest'estate suscita. rono le manifestttzioni spontanee del popolo di Genova e di altre cit• til d'Italia. E la caduta del governo clcrico-fascisra Ttlmbrorii è dovuta c1quelle decise e grandi proteste e non nl lavorio dei parlamentari di sinistra alla. Camera. (E rion è, forse, ridicolo <1uello che sta succeclendo ,ie/la co11sulta• zioue elettorale in cor,~o? Deputati, se11atori, leaders di partiti dopo aver chie,'ttO, dopo i fntti di questa estate, con l<lnW i11sistenza, lo scio– glim.ettto ciel MSI, appoggimulosi sul noto articolo della Costituzione, ora si ritrova,ro i fascisti nella com– petizione elettorale, con gli stessi

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