Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

dei campi cessassero di obbedire o.i governi, il potere di questi scompa– rirebbe e, nello stesso tempo, sva– nirebbe la sen-itì1 che si mantiene soltanto in virtì1 della nostra volon– rnrin sottomissione». 73 Quasi con le steJ;r,cparole si espri– merà Gandhi nelle pagine di «Young I.odia»: « Il governo pili dispotico può susi;istere solo con il consenso dei suoi governo.ti , consenso ottenu– to, di sovente, con la forza ed il d.i– spotismo. Quand·o l'individuo ccsse– rit di temere In forza del despota al– Jorn il potere di questi sarà terini– nn10 ». Tolstoi definisce la non-violenza in Ln salute è in noi: « Una mwvn concezione della vita la cui applicazione nella vita sociale ten• derà, come risultato, alla scom– parsa della lotta fra gli uomini ». Gandhi definisce « Satyagraha »: « Movimento che deve sostituire i metodi violenti per far scomparire il male». La bontà di Tols1oi impressionò molto, sin dal primo momento, lo eroe d"ellc cause oppresse che con– fessu apertamente: « gli debbo mol– to nella vita »· Vi è stata una modificazione es– tienziale allo dottrina tolstoinna a(- 6nchè potesse essere inculcata alle masae come ebbe a fare Gandhi, prima nel Sud Atri.ca e poi. in In– di.a. Vi. era da convertire Ja passività della « non resistenza al male » di 'foJstoi in una ROSizione attiva di « non violenza di fronte al male». Per questo dice, nella sua biografìn, 7'l Leono To!stoi: • La salveua è in noi•· 540 che il sermone della montagna l'im– pressionò molto: • ... se qualcuno ti schiaffeggia la guancia destra, mo– stragli l'altra ... ». Gandhi dimostra praticamente che non bisogna ope– rare in questo senso. Non si risponderi,, certamente, al. lo schiaffo con In violenza fisica, però non bisogna mostrare l'altra guancia, bisogna impiegare un'azio– ne diretta, in forma non violenta contro l'ingiustizia. cc: Nulla si rea– lizza, sulla terra, senza azione. Per– ciò io respingo i 1 vocabolo resisten• za passi11a per la sua insufficienza ». « Il Satyagraha » differisce tanto dalla resistenza pnssiva quanto il polo nord dal polo sud dice in « Young India». Ma va ancora più lontano quando afferma: « Nell'al– temativa tra la codardia e la violen– zn, credo cl1e consiglierei la vio– lenza». Possiamo inquadrare Gandhi nel– la cornice di un 'ideologia, sia essa la più ampia quale quella liberta– ria? Non lo laccia mo. Il Mahatma Gandhi era un essere umano che non poteva avere un temperamento libertario predomi– nante, in tutte le sue molteplici at– tività, e abbracciare tuta purezza di ideali come quella di Tolstoi, per e– sempio, che circoscrisse la sua vita nell'area della sua dimora di Iasnaia Poliana. Gandhi rivendica l'induismo e giustifica il sistema del le caste: « li sistema delle caste ha salvato l'in– duismo » afferma ripetutamente e si pronunzia apertamente n favore dell'intoccabile, il << Hnrija ». Vive con i paria, però considera come un grande amico il multimi– lionario Birla che si professa molto

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