Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

glio di filantropia, carità e solida– rietà che, presentata dalle nostre parli, non meriterebbe che scett.i– eismo. Però li Bhoodan Yajna gene• ra il Sen•a Sevo Sn.ogh (a1tività co– struttiva) ftno a eonlondersi con l'at– tuale Cramdau (messa in comune) che è un socialismo agrario liberta– rio in tutti i suoi aspetti. Tullo questo è stato ottenuto pa– ei6camente, senza alcuna violenza, e senza forza della legge come sue. cede con le « riforme governative :o che rappresentano sempre delle pa– rodie crudeli per i contadini poveri. Vi sono, attualmente, piì'1di quat– tromila villaggi in Indio che hanno ad'crito al movimento Grnmdan. Si sono« collc1tivizzati :o pili di sci mi– lioni di acri ed il mo,•imento acqui– sta un ascendente sempre maggiore. L'uuica condizione richiesta per beneficiare del J>rimo dei tre mo– vimenti, il Bhoodan, è c1ucllo di es– sere in condizioni di lavorare la terra cd è interesse di Vinoba Bha– ve che i privilegio.ti siano i « Ha– rijan » cioè gli intoccabili, i fuori casta. Il Gramdan, è il movimento agra– rio più grand·c ed il solo fatto che esso si basa sulla non violenza giu– stHìca la totale assenza di nemici come furono i J>roprietari espro– priati dalle collettività spagnuole, gli arabi in Palestina ed i russi bianchi che dovettero cedere le ter– re alla « maklmovicina » ucraina. Quello che si forma rimane e non vi è minimamente da pensare ad un nemico in agguato pronto al sa– botaggio ed n recuperare quello che ritiene suo. Vinoba Dhave vede la salvezza dell'India nello permanenza delle 538 popolazioni nei villaggi. « Fuggire dalle città» egli dice. Non ha avuto « elites » per le strutture e la mar– cia del Gramd'an. Al contrario, il Gramdan è sorto precisamente tra gli o:: Adivasia » che sono considera– ti come uno dei gruppi etnici piì1 arretrati del paese. E si ripete la esperienza fatta da Urresti nel Pe– rù con gli indios selvaggi, « arre• trati » anche rispelto al livello me– dio dei loro compatrioti peruviani. 11 Dhave basa la sua fìloso6a sui precetti del Parshawanath, precur– sore del Jainismo con due secoli di anticipo rispetto al suo creatore l\fahavira e dello stesso Budda: Ve– rità, non violenza, non. prendere, nient-e possesso (Aparigraha). Lo Stato ha voluto anch'esso ri– solvere il problema agrario dell'lu– dostan. A tale scopo ha creato il o: Commnnity Village Projcct » che con le sue attività non oltrepassa la periferia di Nuova Delhi e che tra burocrazia ed edifici sontuosi, assol– ve .irditamente al presut)posto del o:: progetto del villaggio comunale ». Questi progetti go\'eruativi Canno si che il ricco sia piì'a ricco ed il po• vero di"enti più povero. La buona fede di Nchru, e dei suoi ministri, non può prevalere sulla corruzione che li circonda. Jl Ministro dell'Agricoltura, precisa– mente, ha voluto cercare l'onestà ed hn incontrato solo un uomo: Acha– rya Viooba Bha\'c: « Abbiamo mol– to bisogno di te. Dobbiamo creare il massimo numero di comunità al– trimenti non conseguiremo alcun in– cremento o sviluppo ». 2 Q u u America, oggi• dell'Autore. 2 Q Citato da Narayan.

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