Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

I filosofi Lao Tsé e Confucio sono diventati figure di secondo ordine rispetto a Carlo Marx. L'Oriente, attualmente, è come uno scoglio emerso dall'acqua o co– me un albero con le radici sospese nel vuoto. Il virus occidentale ha fatto irru– zione nel continente asiatico. L'imperatore i\:leiji l'introdusse in Giappone nel 1868, la Russia l'in– trod'ussc per osmosi dalla Siberia e, come se ciò non fosse sufficiente, Israele ha co!Joeato la sua testa di ponte nell' estrema costa continen– tale. Un quadro della transizione che si sta operando in Oriente ce lo dà Sir Theodore Morrison scrivendo: << La rivoluzione industriale sta ini• ziando. Bombay è una moderna cit– tà industriale dove i Jnti oscuri e brillanti dell'industrialismo moder– no richiamano l'attenzione. Bombay ha delle zone insalubri dove la gen– te vive promiscuamente offrendo gli stessi pericoli di qualsiasi città eu– ropea. Ha un proletariato che la– ,·ora molte ore in mezzo alla ba– raonda ed al frastuono delle macchi– ne. Nello stesso tempo ha i suoi mi– lionari cui le pre::.iose carità hanno adornato le sue strade con splendi– di edifici. Segni di ricchezza sper– perata si mostrano al visitatore dei distretti interni; gli oscuri villaggi e gli interminabili campi si mostra– no a quelli che si erano familiariz– zati: è l'India che se ne va; Bom– bay è il presagio del futuro ». ~ Questo scrisse Sir Theodore Mor– rison nel 1911, quando era un colo– nizzatore e l'India una colonia del- $ Sir Theodore Morrison: « The Econo– mie Transitiou of India lii, 530 J'impero britannico. Lo scrisse con orgoglio perchè Bombay stava civi– li::.za1tdosi. Già aveva degli operai che, lavorando interminabili ore, si abbrutivano con il consumarsi degli ingranaggi ddle macchine. Aveva dei porcili affittati in ragione di due metri quadrati per persona adulta, come li fittauo, ancora oggi, ad Hong-Kong le stesse autorità inglesi. Vi erano già allora industriali che sperperavano le loro ricchezze, nel modo classico, accendendo i si– gari con biglietti da cento rupie. Bombay si è convertita in perfet– ta città occidentale e come dice O– liver Goldsmith: « La ricche::.::.a si accumula e l'uomo va ill decaden– za». Il cambiamento che offre l'indu– strializzazione di Bombay, quello economico, sociale ed urbanistico, è quello che hanno sofferto tutti i grandi centri orientali con vantag– gio assoluto per il Giappone dove iniziò molti anni prima che in In– dia e in Cina.' L'industrializzazione ha la pro• prietà di convertire tutte le città che tocca in centri uguali come se fossero state create dal medesimo padrone. Spariscono i dettagli lo– cali, i costumi, l'architettura autoc– tona. La città si « iritemazionaliz– za » e nulla può distinguere Shan– gai da Calcutta, Bombay d,a Tokio, Tien-Tsin da Yokohama. Da ciò appare chiaro che i popo– li orientali vanno protelarizzandosi sempre maggiormente. L'India con– tinua essendo il paese dei cin<1ue– centomila villaggi, però è il paese 1 L',industrializzazione del Giappone da– la dal 1868.

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