Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

nalizzando quanto citato anterior– mente circa l'immortalità dell'ani– ma. Senza dubbio quando si deforma il pensiero e la vita di un personag– gio si ha sempre la possibilità di revisionare le storture e raddrizza– re tutto in omaggio alla verità ed all'integrità del pensiero stet1so. Si può essere portati fuori stra– da, si può dirottare, si può dubita– re, e un uomo dubbioso è una ve– rità che riforma. « La verità. sta nel dubbio >, ha detto Proudhon. Un crimine di lesa umanità è so– pratutto il silenzio sul pensatore e sull'eroe. Il silenzio rappresenta il pili abietto dei mezzi parziali e di– sonesti degli storiografi prezzolati. Quanti pensatori, quanti martiri sono sconosciuti perchè ignorati, a bella posta, dalle penne prostituite degli accademici e di quelli che a– mano definirsi intellettuali al servi– zio di Cleo! Tale indegno e vile procedimen• to si sviluppa, in forma acutizzata, contro i pensatori e gli uomini an– tesignani dcli' « anti-«n€1rchfo ». La lotta perenne sostenuta trn la libcr• tà e l'autorità, tra gli « anti-archi– ci » e gli « archici » non termina, da parte dell'autorjtarismo governa– tivo con l'incarcerazione e le con• danne n morte degli anarchici. L' odio autoritario va oltre la morte inflitta alle vittime, la mas– sima condanna è che si taccia. na ignoranza assoluta d'eve alimentare le generazioni future sui nomi di tanti martiri. Si trattn di una ,e con.giura del si– le11:io )) organizzata e t.ncitu, e che è più vilipendiosa della deforurnzio– ne e della calunnia. Il calunniato l>UÒessere riabilitato. Però quanto vale un personaggio senza storia, senza nome, comple1amen1e scono– sciu10? Lo stesso che non fosse na– to! I suoi pensieri, i suoi sacrifici, le sue lotte, furono sterili per le generazioni future. Per questo, quando una penna CO· raggiosa, rompe la consegna della « congiura del 3ilenzio » e to'glie dall'oblio l'essenza dell'ignorato, il merito è superiore a quello dello storico confonnista. Fatica onerosa è stata quella di un Max Nettlau, di un HudolI Ro– cker, di un Eliseo Reclus, di un Pie– tro Kropotkiu, che hanno dovuto la– vorare duramente e profondamente~ con il dubbio permanente, sopra te– sti ignorati per darci una versione differente, « a,ati-archica », della storia umana. Saper togliere da un passato che rimonta agli albori dell'Umanità. tutti gli atti della libertà, taciuti o minimizzati d'agii Erodoto, i Tito Livio, i Plutarco; correre il peri– colo delle rappresaglie conseguenti a tnnta attività coraggiosa; tuffarsi in un mare di documenti difficili a decifrarsi, scuza sapere, a priori, se il loro contenuto sarà utile dopo le molte ore perdute nel compulsare gli atti, rischiare di scrivere una opera di difficile stampa e senza u– na remunerazione economica ... li fatto di tacere il pensiero ed il martirio libertari non è il segno di• stintivo di un solo paese. E' gene– rale, universale, e si può includere anche il Messico che è uno dei pae– si più apprezzabili per il caratte.re del suo popolo e per l'attività dei suoi governanti. Anche il Messico è incorso in tanta denigrante attività. 521

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