Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

della nostra madornale ingenuità, farebbero quello che hanno sempre fallo i popoli armati verso quelli inermi, vale a dire c'in\'aderebbero e ci sottometterebbero; oppure, 88• pendo che effettivamente non avreb– bero pili nulla da temere dal cosi– detto mondo occidentale, compren– derebbero al tempo stesso l'inutili– tà di un'invasione; poichè, in fine, . significherebbe addossarsi altri e complicati problemi. Difatti l'unica saggezza della quale può vantarsi lo uomo politico è quella di non crear• si mai, inutilmente, dei nemici. Que– sti de\'ono sempre sottintendere u– na cerla utilità strategica, o perlo– meno una certa apportunità, politi• ca. Comunque - sempre secondo la tesi russelliaua - l'invasione sovie• tica non potrebbe mai distruggere veramente la civiltà occidentale: le stessi leggi della storia insegnano che gli invasori assorbono sempre qualcosa o molto dai ,,inti, quando si tratta di grandi invasioni; quasi che l'uomo, più o meno consapevol– mente, comprendesse ch'è assurdo distruggere i \'alori fondamentali della vita. Le distruzioni radicali possono avvenire solo in settori o su gruppi umani relati\'amente ristret• ti; distruzioni le quali, pur rilevan– do un notevole orrore ed un 'indub– bia carenza di umanità, tuttavia non avrebbero la forza di far decadere irrimediabilmente le energie e lo spirito della razza umana. possa dipendere dalla loro ,·olonlà, 11pon• 1ancamcn1e non abbandonera11110 mai ror– ficinu o .i campi per andaro ad invadere nitre nazioni, La loro colpevolezsa ha lni• zio nell'obbedienza passi,·a vcr.so la clas– se che li domina. 500 Una singolare conseguenza della seconda ipotesi, sarebbe pure quel– la che i sovietici 6nirebber0 col di– sarmare anche loro, in quanto le armi diverrebbero un lusso inutile. Insomma avverrebbe una sorta di villoria alla Gandhi: la « non vio– lenza » finirebbe col disarmare an– che la più tetragona volontà di po• lenza. E tutto questo naluralmente vale anche io senso inverso; cioè nel caso che i primi a disarmare in– condizionatamente fossero i sovieti– ci. Bertrand Russell difatti pensa, e sicuramente con una cerla logica, che gli occidentali non farebbero certo ritornare la Russia alle con– dizioni che si trovava sotto gli Zar. Comunque, il celebre 6losofo-mate– matico inglese, ad una guerra ato– mica preferirebbe una gigantesca in– vasione da una parte o dall'altra; poichè la prima annienterebbe sieu• ramente la civiltà ( oppure, anche salvandosi in parte ancora notevole, fìnircbbe .materiahnente lo stesso in un tempo relativamente bre\'e, di– strutta dalla radioattività); la secon– da, anche nella peggiore delle con– dizioni, la salverebbe in un modo comunque grandemente migliore. D'altronde bisogna mettersi bene in testa che non esistono, io senso assoluto, popoli barbari. La civiltà non dipende dai partiti o dalle idee politiche in genere, bensi dall'uso saggio ed intelligente delle energie umane; perciò è implicita nella raz. za umana in quanto tale, e non per il fatto che l'uomo sia guidato dal cristianesimo o dal comunismo. Le idee russelliaoe inducono na– turalmente a concludere che la ve•

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