Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

i quali - non essendo ancora il mondo in stato di guerra - sareb– bero certamente venuti a conoscen– za degli importanti progressi 1den– ti6ci in campo nucleare, Il nodo cn1ciale si J)resentò agli inizi del 1939, in seguito ad un par– ticolare di,•ieto del governo tedesco. Questi incominciò a vietare l'espor• ta:tione dei minerali d'uranio dalla Cecoslovacchia; e d'ahro canto al mondo scienti6co si resero note le prime ricerche tedesche in materia nucleare. Il gru1>po degli scienziati profo– ghi si allarmò subito. Bisogna però premellere che l'uomo politico, al– lora, era ancora lontano dal pensare alla possibilità di una simile arma. Lo 11cieoziatoinvece 11apevabene fin d'allora che la possibilità pratica di realizzare un'arma nucleare, una volta sostenuta da possenti aiuti fi. nan,:iari, poteva benissimo divenire reahà di un prossimo futuro. Da questo slato d'allarme - in un primo lcmpo ristretto ad un 10- Jo gruppo di fisici ~ ebbe inizio uno di quei papi che, come talvol– ta si dice, possono cambiare i desti• ni dell'umanità i anche se nei loro aspetti possono presentani natural– mente SJ>Onlanei o semplicemenle ragionevoli. Srilard e Vigner si re– carono da Einstein per J>rOJ>orgli di scrivere una lettera di aJlanne al presidente Roosevelt. A <1uestibiso• gnava senz'ahro prospettare la ter– ribile situazione nella quale sareb– be incorso il mondo, se un pazzoide della specie di Hitler avesse poluto disporre di armi così polcnti. Anche Einstein rabbrividì di lron• te ad una simile possibilità da par• te della Germania, Non esitò a par– tecipare al consiglio dei suoi colle- ghi; anche se poi - quando ai comprese che l'allarme fu esagera– to e che le possibilità degli 1eien– ziati nazisti erano alquanto lontane da una pratica realizzazione della atomica - l'autore della Relatività, lo stesso Srilard ed altri uomini di scienza fecero di lutto per impedire l'impiego della nuova arma. Nacque così la famoH lettera• avviso al presidente Roosevelt, re– datta il 2 agosto 1939; lettera che. storicamente, si può considerare il primo passo veno lo sviluppo delle anni nucleari. A questo punto, e da parte no– stra, vogliamo porre una sorta di domanda-problema; e sottolincamo il termine problema poichè ai pro• spetta subilo una difficoltà non in• differente quando si voglia dare una giusta risposta, o comunque un giu– dizio profondamente adeguato alle contingenze dalle quali scaturi quel– la gravissima decisione. Una cosa po5!1iamo ritenere abba– sta.n.za certa; che se quel gruppo di 1eien.ziati - che in quel momento erano sinceramente soli con la loro coscienza - avessero saputo quale era la reale possibili1à 1eicntifica, in materia nucleare, della Germania nazista, non avrebbero certo antici– pato le cose. Sebbene che - da uo• mini che non ci facciamo tante il– lusioni - possiamo ritenere altret– tanto certo che alla costruzione del– la bomba presto o tardi, purtNpJ>o, si sarebbe giunti lo stesso. L'uomo politico afferrò subito la « splendida occasione ». Nell'autun– no dello ste85o anno, nominò \ID pri– mo comitato ( « Advisory Comittee 497

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