Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960
patrimonio, eredità sì, ma anche, e soprattutto, specchio per il nostro pensiero e per le nostre azioni at• tuali. Se è vero che nessun pensiero e nessuna azione sono scaturiti dal nulla (senza legami cioè con il pas– sato), anche il pensiero e l'azione d'ell'oggi non possono non tenere conto di quella che viene chiamata tradi:io11e, la quale non è - come ben scriveva Hegel - una massaia col compito di custodire fedelmente <1uanto ha ricevuto per conservarlo e trasmetterlo ma è: «impadronirsi della scienza già esistente, assimi– larla, e in tal modo appunto svol– gerlo. e portarla a grado più elevato. Nell' appropriarcela, noi ne faccia– mo qualche cosa di nostro in con– fronto a ciò ch'essa era preceden– t.em.ente ». 7 Sicchè la storia del pensiero si paleserà come movimento di cui bisognerà stabilire la portata, in– dagare le ragioni che hanno detcr• minato la mutevolezza, enuclearne il fondo stabile e duraturo, cioè la caratteristica, che, sul piano delle idee, è il segno distintivo dell'anar– chismo. Mentre la st.oria delle ll:ioni si configurerà come narrazione dei fatti, dalla quale dovrì, apparire o il pensiero che li ha generati o dai quali è stato prodotto, oltre alla re– lazione tra il fotto storico concreto e la finalità alla quale era diretto. Quindi: interpretazione dei fatti, e, conseguentemente del nascC1'e, fio– rire, ampliarsi, decadere e risorge– re di programmi e formule contin– genti (dei cosidetti sistemi). L'anarchismo, pur attnwerso le !asi di critica crescenza e di errori, pur con le inevitabili lacune di e– sposizioni e con gl'ineluttabili svia– menti e le interne contraddizioni, ancora non è stato confutato: è ri– masto e resta in atto la visione pii1 completa e sana di un mondo a ve– nire, in quanto ha puntualizzato e– sattamente le ragioni del perchè il mondo va, come va, partendo da considerazioni storiche, politiche ed economiche e facendo tesoro degli insegnamenti che le scienze le han– no, di volta in volta, offerto. Le cri– tiche all'anarchismo, quelle mosse da sincerità e serenità d'intenti, so– no state soltanto critiche a certa sistematica anarchia (opinioni, pro– grammi, nrnnifostazioni personali), nun nll'anarchismo, barriera insor– montabile di libertà, giustizia, e– guaglianza; non all'anarchismo, fau– tore di una società di eguali e di liberi; non all'anarchismo, riparo ad ogni e <Jualsiasi autoritarismo degenerante in op1>ressione; non al– l'anarchismo, interprete dei desi– derata umani e non di una sola clas– se; non all'anarchismo, quale feno• meno vitale e presente che non si può compendiare in facili forum• lette da laboratorio; non all'anar– chismo che impregna di sè tutti <1ue– gli atti che siano maniCcstazioni di libertarismo. 8 Altro punto interessante è la ripartizione della materia da trattare. Questa ripartizione deve essere O• perata col fine di presentare la storia dell'1,narchismo come un tutto or– ganico, razionalmente coordinato, quasi una filosofia nella quale tro- 489
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