Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960
« E perchè mai.? - Vasili sorrise impacciato, e poi domamlò irosa• mente: - Ma insomma, che cosa vuoi da me?» « Clie cosa voglio? ... Ti sei forse dimenticato di avermi scortato a Kresciatik? ». Vasili tirò un breue sospiro e si passò la mano sulla gola: « Me l'ero immaginato che mi aueui visto». « Dun<Jlte eri proprio w? - mormorò Ivan avvicinandosi. - Come lwi potuto fare una cosa simile? » <e Ascolta, Ivan ... - Vasili tirò fuori dalla tasca la borsa del tabacco e versò u,1, po' di tabacco su, tma cartina cl,e poi arrotolò. - Vieni, mettia– moci a sedere. Vieni, su uieni! ». Vasili ,çi diresse ·verso il bordo della strada. « Ma io non ho niente da dirti, niente di cui ,,urlare con te)). « No, non andartene, as11eua. Ecco, vedi ... non so come spiegarli - e senza aver acceso la sigaretta, Vasili rimise iri tasca la borsa del wbacco e la cartim1. - Dopo, io sono fuggito e sorw andato coi ptrrtigiani 11. « E come ci sei arrivato? » q Da.i partigiani? Sono fuggito ». «Dai tedeschi! » « Ascoltami, Ivan. Sono caduto prigioniero. Mi lwnno portato ad Auschwitz. Lì ci picchiavano, sai ... ci facevano patire la fome. E poi c'erano i nostri clie erano passati al nemico. Ci portavano i giornali, e nei gior- 1wli la Russia non esisteva nemmeno piri. I tedeschi avevano pre.-w tutto, uuto era finito. E loro diceva,w: « Sei un uomo forte, perclrè vuoi. mo– rire inutilmente? Non ve.di che ormai ltltto è perso? ». Uè, no11, ho resistito a tutto c111ell'orrore. Ma c1uanti 11e sono morti là, Ivan, nelle camere a gas, se tu sapessi ... » « Lo so». « Ci sei stato anche tu? » « Non è di me che si tratto ora! - gridò Ivan con un tic nervoso alla. guancia. - Parla di te! » « Che cosa vuoi che ti dica ... Volevo vivere. Ivan, io sognavo cli ritor• narc a casa: c'era Stescia e c'era mio figlio. Pensaci: avevo appc,ia inco– minciato a vivere, ed ecco la guerra ... E poi coi partigitmi ci sono stato più d'un anno. Ali /ranno dato ima meclaglia ... Domanda a chi vuoi, do– manda come lavoro. Ne abbiamo passate di tuui i colori: la gente se ne andava clal villaggio, la vita era diventata impossibile. Ep1>11re io sono ri– masto, [van; io non mc ne sono andato. Non ci pagava,w nemme,w la gior– nata di lavoro, eppure non me ne sono andato ... - Vasili parlava in /retta senza finire le parole: - Nessuno lta niente contro cli mc, domanda a. chi 11uoi ... Ma quel che è stato, quello ... ». Fece un gesto sconsolato con la mano e abbassò la testa. Si fece un tale silenzio che scinbrava tutto fosse ammutolito intorno. Poi da non si sa dove, come attraverso un soffitto, giunse il debole fischio di un'allodola. E di nuovo tutto tacr1ue: taceva Vasili e Iva,i non proferiva. 472
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