Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960
rispo.~e Sciurenka, e indicò con la test.a un punto della parete dove em appcrn una grande cornice che conteneva molte fotografie. Ivan si avvicinò alla parete e nella penombra della sem riusci. a 1ro– va1-::la sua fotografia. Era con sua moglie. Lei, vestiva di bianco, stava seduta su una sedia e si sforztwa di rimanere seria, mti non c'era riuscita e gli cmgoli della bocca avevano avuto un. fremito per un. sorriso e così, leggermente tiruti in su, erano stati fissati nell'immagine. Ivan ern in piedi acctmt.o a lei, solenne e confuso. La fotografia era stata fatta poco dopo il matrimonio. « Ah! Grunia, Grunia ·_ sospirò Ivan guardando il viso sorridente della moglie - non pensavo allora, non prevedevo clte saremmo firiiti così... ». Sentendo che questi pensieri cominciavano ti strfo,. gergli il cuore e che .~tavano per spwiuirgli le lacrime, andò verso la fi– nestra e si mise a guardare il tramonto che si spegnevn stendendo riflessi rossi sui tetti, sui tronchi delle betulle e sulla stmda polverosa. Un ,,o' alla volta si calmò e stava già per allontanarsi dulia finestra quarulo, fissando attentamente un passante, riconobbe in lui V"sili Nikitin e sbalordito si piegò in avanti. Vasili camminautt con paS$O Manco. J.,c1 sua .,;c/1ie11a era curva e i pu– gni pesanti pendeua,w immobili verso terra. Un berretto scolorito cori una gran visiera faceva ombra crl viso. (< Aspetta, aspetta - pensò I-van, raccogliend-0 i pensieri - è mai possibile clre fosse veramente lui? )). E si ricordò lcr guerra, Kiev, Kre– sci.atik. E come per le vie di KresciatiJ.~ i tetlcsclti. spingevano avanti una colonna. di prigionieri di guerra; e in questa colonna c'era. anche lui. Ivan Kasimov. Egli ava11:ava a r.esta bassa, rimugina,ulo tristi pensieri, ma a un tratto qualcosa l'aveva distratto, e inaspettatamente aveva visto vicino a sè Vasili. Faceva parte della scorta ed era in divisa tedesca. Da principio Ivan non aueva cred1tto ai suoi occhi; aveva pensato che fosse semplice– mente w1- soldato che assomigliava a Vasili. Camminava a ciru1ue o sei passi do lui, col mitra puntato e le muniche rimboccate f,110 al gomito. « Ma no, non può essere - at-'evapensato Ivan, fissa11do il soldato di scoria - non può essere lui!>>. Possibile clre fosse proprio Vashal.-a Nikitin, il com.paesano, col quale nella lo11ta11a i11fa11:.iave11agiocato a. 11asco11de– rella ed ern andar.o a pesca? In quei tempi, quando erano raga::i, fvctn e Vasili avevano avuto t1itto in comune, di tntto avevano fatt.o a met<i. Non lo,itano dal villaggio scorreva un fiu.micello, il Rubini.a, co.~ìricco cli pesci. che, se si. fc,ceva uno sbarramento e si metteva ,m pe::o di tela, si poteva riempire ogni giorno un secclrio di minuta{!lia. Si .,;arebl,ero potuti pe.•wareanche pesci grossi: i due raga:::.inon possedevano una rete, avevano solo un pe::o di grossa tela e i pesci grandi non entravano nella tral)Jiola: o saltavmto di là dallo sbar– ramento o tornavano indietro. Dolce sogno di quei tempi era stato ,li pos– sedere una rete. Ma i raga::i non avevano i soldi. per comprarla. Così si lim.iuwano a far progetti: ecco, quando sarebbero diventati grandi, allo– ra... Ma <1ua11do erano diventati grandi, la loro tm1ici:ia era svanita. h·an 469
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