Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960
Dolci - come possono pem1are che sia coHruita? :e Spreco - continua J'ors,tore - è ogni cattiva organiz– zazione, ogni cauh,a strutturazione. In moltissimi paesi ad economia n– çricola, come questa, si vede l'ns– ,mrdo che le cipolle vengono da Bn– ri, le pntnte da Napoli, le pere e le melr dal Veneto, il latte dn Milano, la came dall'estero, le uova dalla Olnnda o da Israele e persino i ca– voli vengono da fuori. Ma il piit grande spreco è quello degli uomi– mi.ni che lavorano, quando non so– no disoccupati, solo 150 o 100 gior– ni all'anno. Quello dei bambini che non frequentano In scuola, che si ummnlano, che si abbrutiscono c0l lavoro (come si è visto a Pal– ma) è il più criminale degli sprechi. « Un altro aspetto di queste zone arretrate - prosegue a dire Dani– lo tra l'attenzione generale - che va attentamente esaminato, è quello della viole~a che si identifica con la mafia. In questo dopoguerra cir– ca 550 pare siano gli assassinati per mano della mafia, dei quali 38 sono i sindacalisai. Alla base di questi assassinii e.i eono ragioui economiche. Il siudtacn• lista viene considerato un infame perchè si interessa dei fatti degli al– tri. A questo punto il Dolci si augu– ra che l'Università studi i fenomeni di mafia come si studiano gli altri fenomeni di natura sociale ed eco• 11omica. Nell'esporre il suo metodo di pe– nearazione dell'ambiente, il Dolci conclude col dire che è necessario penetrare come amici nella vita del– la popolazione e prendere coscienza con essa stessa dei problemi locali; avviare iniziative comunitarie, gran- 440 de essendo il vantaggio della coope– razione. « Essere tutti infami », ama ripe– tt:r,:-,nel significato dato pili sopra o questa parola, interessarsi cioè tutti insieme dei problemi comuni e cer– care di risolverli insieme. lo questa descrizione si identifica il « metod'o dell'azione dal basso » cui il Dolci ha ispirato tutta la sun buona opera e la sua azione che lo hn portato al– cuni anni fa davanti al tribunale di Pale1mo. Segut!no interessanti iuaerventi di dut: collaboratori di Dolci. Il primo parla della riforma agraria a Cor– leone, il secondo - esperto di pro– hlemi agricoli - parla della neces– sità della trasformazione fondiaria in Sicilia e dei vantaggi della colti– vazione irrigua. Per questa trasfor~ mazione fondiaria, dice fra l'altro l'oratore, è necessario che in ogni comune ci sia un consigliere agra– rio. Esiste in Israele un consigliere per ogni 60 famiglie. Segue l'intervento, o.nch'esso mol– to interessante e ricco di dati e rife– rimenti, del prof. Sylos Labini - e– conomista. I problemi della Sicilia - esordisce - non sono diversi da quelli dell'India e dell'America la– tina. L'industria in questi paesi è limitata ed ha caratte1·e artigio.nale. Il commercio fatto da sottocupati ha forme caotiche, La riforma agraria è il problema di fondo delle zone arretrate. L'induslria in queste zone stenta a svilupparsi. E le ragioni non possono ricercarsi - come si sostiene da parte di alcuni - in mo– tivi razziali. Conclude propendendo per un in– tervento massiccio dell'ente pubbli– co, stato, qualunque sia la forma di governo. Ma egli è d'avviso che un governo di sinistra potrà risolvere
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