Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960
no svilupparsi appieno soltanto in nn clirna di pace, di uguaglianza e rispetto della fratellanza umana. Per salvarli dobbiamo propagarli: soltanto così la civiltà bianca si può salvare. Propagateli, sì, non li am– massate se non volete che si cor– rompano insieme a voi. Propagan– doli voi, altri svilupperanno que– sti valori e li salveranno. Noi vi siamo interessati: sono valori eter– ni. In tutte le epoche l'uomo ha lot• tato per conquistarli. Perehè pen– sare che noi negri del Sudafrica d'o– vremmo rinunciarvi?». L'opinione mondiale « Un incoraggiamento per chi ac• carezza la visione d-i un Sudafrica democratico è questo: che oggi tra gli stessi autori clell'Ap<1rtheid è pc• netrata col dubbio, la critica sulla sua bonti1 politica. Non è molto, ma è già un buon segno ed un moti• vo di fiducia. A questo si aggiunge il peso dell'o1>inione mondiale de– mocratica. Quand'o tutto il mondo si eleva a dichiarare: siamo favorevoli alla vostra causa, allora possiamo veramente sperare che il Sudafrica non potrìl restare a lungo isolato dal mondo, altrimenti diverremo una colonia di schiavi, prigionieri di noi stessi. Per me la deomcrazia è un 'idea cosi bella che non è pensabile si spe– ri di poterne interdire il beneficio agli altri, piìi che di riuscire a na– scondere agli altri la bellezza. Io noo abito a Johannesburg, ma mi soffermo volentieri ad ammirare i suoi bei giardini, le belle dimore e i dintorni. La Joro bellezza m'in– canta. Potreste voi pensare di inter– dire per sempre agli altri esseri U• 430 mani la visione della bellezza? E quando il profumo dei giardini giunge a voi, potreste interdire ad altt1i la gioia di quel pro Curno? E vi riuscireste? La mia idea è che essendo la democrazia la bella cosa che è, l'apice del successso sociale d'ell' uomo, non può impedirsi ad altri uomini di raggiungerla. E' ve.. ro che si ergono difTicoltìl lungo il cammjuo, mo l'ostacolo maggiore è l'Apartheid che irnpedisce a molti di noi la gloriosa visione che dobbia– mo sforzarci di realizzare: un Su– dafrica democratico, con le sue di– verse razze ». Un nuovo tipo di democrazia « Si fa talora osservare, e a ra. gione, che la democrazia si è svi– luppata in comunità omogenee di razza, di colore e forse di cultura. Qui non abbiamo tale omogeneità; e si dice che mancano le condizio– ni per una comune democrazia. Ep• pure è nostra opinione che anche qui con tutte le nostre diversità siamo destinati a dare al mondo un nuovo t.ipo di democrazia. Non scan .. siamo questo compito di costruire un Sudafrica omogeneo sulla base non del colore, ma dei vnlori urna .. ni. DoJ)O tutto ammiriamo questo colore che parla dei raggi e d'cl ca– lore del sole; ma nello sfor.to di co– struire una nuova democrazia, co– lore e razza non dovrebbero entrare per nulla, nè qui nè altrove, giac– chè i vincoli di twione tra gli uo– mini dovrebbero essere cos1rujti da certi valori che essi hanno cari. Può darsi che io abbia cose in comune piii con taluni europei che coi miei fratelli africani rimasti privi dei be– nefici della civiltà: ma questo per
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