Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960
meridionali su 1.000 nati vivi che muoiono nel primo anno di vita. La media nazionale delle calorie quotidinne raccomandnte nlle madri gestanti è del 97%, con minimi che 6cendono, nel Sud, fino al 58%, mentre il consumo di proteine tocca punte inferiori di 55 grammi (il mi– nimo estremo, al disotto del <1un– le il peso dei nascituro è modifica– to, è fissato a 75 grammi). Per le madri nutrici la media me– ridionale delle calorie non supera 1'84% del raccomandato (Sicilia 60%, Sardegna 67%), calorie forma– te però, in Sicilia, dal 72% di Cnri– nncei. L'infanzia meridionale è nutrita meno mule fino ai tre u1u1i, grazie soprnuutto nl lntte materno, che non arriva 1>erò ad evitare una carenza proteica. Dai Ire anni in poi l'n1l– J>Orto calorico non supera il 73% del dovuto ed il consumo proteico, già qualitativamente inferiore per– chè in prevalenza vegetale, è parti– colarmente basso in Sardegna (83% del necessario, di cui solo un 17% di origine animale). La deficienza di proteine ed una ulta percenltaale di carboidrati nel– l'alimentazione, sono alla base del• le crescite ritardate e dei disturbi digcsth•i, accompagnati da diarree e dissenterie, che entrano per il 10% drca nelle cause di mortalità in– fantile. Per regioni la situaziouc, pur non variando di molto, presenta in1eres• santi par1icolarità. Aunnuzz1 E MOJ.ISE. Ln princi– pale pietanzu resta la polcutu e lu farina di granturco è ancora mesco• lata - come 50 anni fa, ai tempi dcli'« Inchiesta parlamentare sulle condizioni dei contadini nelle pro• 326 vincie meridionali » - a quella di grano per la panificazione. CAMPANIA. J 1>rodotli delle cam– pagne permettono un 'alimenLazio– ne relativamente pii1 varia, ma la popolazione della zona di Napo– li conosce « notevoli deficienze or– ganiche e costituite in prevalenza da Jiroteine vegetali » (Castellino in « Nuova Antologia» n. 1801 del 1951). PUCLIE. Si traila ancora di una delle regioni dove la sollo-alimen– tazione è più sentÌta. La base ali– menLare è formata dalle fave e dai fagioli secchi, oltre il pane. L'autore di unn recente inchie– sta effettuata nel conq,rcnsorio di ri– forma apulo-lucano ha calcolato in 3.168 le calorie medie per abitante; malgrado l'assenza di macchine che rende il lavoro dei campi molto più gravoso cl1e altrove, il potere calo– rico di questa alimentazione non è quindi superiore al 90% di quello nazionale. Il 66% delle calorie quotidiane è formato da idrati di curbonio; 20% dai grassi e solo il 14% dalle pro– teine (132 calorie provengono d'al consumo di vino). La percentuale dei (arinacei (granoturco e castagne in Lucania) sale però in certe zone fino all'85%. Nella zona di Altamu– ra la media calorica scende a cir– ca 2.600 e su 84 granuni di proteine ben 78 provengono dai cereali e so– lo 6 da carne, latte e formaggi. Su 150 famiglie esaminate nelle provin– cie di Bari (Sarunic.hele e Torre– tresca) e Potenza (Aviglinno) nes– suna era esente da carenze, non so– lo caloriche, ma di proteine, grassi e vitamine; si nota addirittura una carenza cli calcio, malgrado il sole costante, J·ovuta all'eccessiva qurut-
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