Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

,,idualc si combinano con i grandi mezzi della proprietà grandemeole ac– <:eutrata. La scienza, nelle ci"iltà passate, fo, come la religione, proprietà esclu– sivn di certe clnssi pri\tileginte. Ai nostri giorni, la scienzn, quantunque nncora monopolizzata, perchè l'operaio che 11011 ha nè dairnro nè tempo può nppena imparare a leggere e a scrivere, si è molto generalizzata, e come conseguenza di questn diffusione, si è accrcsciurn. Lo stesso accadrà degli strumenti del lnvoro, quando, invece di essere monopolizzati d'a una classe, apparterranno a tutti. Allora, lungi dal diminuire e dal deterio– rarsi, aumenteranno e si perfozioneranno. Come si vede, tanto i risultati economici come i risuhati sociali ten– dono a legittimare le nostre idee e i nostri propositi, cioè, la trasforma– zione della proprietà individuale in collettiva. Sentiremmo noi la ncccssi1à di enunciare queste cose e far fondamento di esse se la giustizia potesse toccare In coscienza delle classi dominanti, se la ragione potesse illuminare la loro intelligenza, se la pietà potesse commuovere i loro cuori? Non siamo noi forse diseredati, e In stei;sn classe dominante non ci dà forse questo nome? E' necessario dichiararlo: ln scienza è il prodo1to di tutti i lavori, di tutte le osservazioni, di tutte Je conoscenze delle generazioni che ci hanno preceduto. · Gli strumenti del lavoro sono l'applicazione dclJa scienza nlla pro– duzione. I doni s1>0ntnnei della natura sono mezzi di lavoro offerti a tutti gli uomini. Ora, fatte queste incontestabili dichianuioni - chi potrà dire di essere gi113to chiedendo un privilegio od una limitazione? Tutti questi beni intellettuali e materiali non sono In proprietà di al– cuno: essi costituiscono In ci\tiltà universale e solamente In generazione presente ha diritto a qnestu eredità. VI. Colla morte della piccola proprietà, della sua divisione del lavoro e del suo impiego delle macchine, non è piil necessario un proprietario per la produzione, non essendo questi compreso nella categoria dcJle utilità. Anzi nella moderno industria avviene assai di frequente che il proprietario manchi proprio dei primi rudimenti dell'arte ch'egli sfrutta. Con\tiene notare che in questo modo si venne a costituire mm classe In qunle, non solo si accontenta di vivere senza produrre, ma richiede, tanto per farle onore o per farle godere le sue rendite <1uàn10 per la di lei sicurezza, una moltitudine spaventosa di persone i1m1ili. La esistenza dei ricchi implica In esistenza di quell'immenso esercito che si compone di lacchè domestici, e di lacchè pili o meno domestici però piì1 considerati e meglio retribuiti, che si estendono dnl sold'ato fino al magistrnto e che contnno nelle loro file la infinita varietà degli avvvocati, scribi, agenti di 315

RkJQdWJsaXNoZXIy