Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960
corrono alla elaborazione di un medesimo prodotto, compresero la nèces• sità di unire tutti i lavoratori di tutte le arti e di tutti i paesi, e nacqoc al. lora la lntemaziom,le dei lavoratori. Terzo passo della solidarietà . ••• La piccola proprietà era la tcrm promessa degli operai; tutli i loro sforzi si indirizzavano ad acquistarla e finchè ciò fu possibile godettero un cerio benessere, a prezzo però di un impicciolimento morale, che non permetteva loro di vedere più in là della propria Iamiglia e del campanile del loro villaggio. Quando cominciò l'attuale trasformazione della pro• prietà gli sforzi degli operai ad acquistare la loro ,.erra promessa si spez. ~arono quasi sempre, di fronte agli usurai. In alcune provincie di Spa• frn.8 la proprietà territoriale non è ancora molto accentrata, ma l'agio e la misura accelerano questo accentramento rapidamente, e presto vedremo il suolo della Galizia, della Mancia, le Castiglie e parte dell'Aragona con• venite in enormi possedimenti come nelle provincie dell'Andalusia. La grande proprietà toglie ogni speranza all'operaio d'esser ricco. Colla clivisione del lavoro deprime le facoltà intellettuali, impcrocchè <1uestc non si esercitano che in uu modo infimo, il c1uale facilita il mutamento dellf' professioni. Coll'impiego delle macçhine si cerca incessantemente un'eccedenza di lavoratori, la qunle unitamente alle suesposte considera• zioni abbassa sempre più il valore dell'operaio. Quando l'operaio credeva accessibile la proprietà, era un di lei di– femwre. Oggt vede 1'impossibilità di acquistarla, ma ciononpcrtanto non ri– nuncia all'acquisto del suo benessere e pensa all'unico mezzo che gli resta - la solidarietà - e proclama la proprie1à collettiva della terra e degli i-trumenti del lavoro. Se la grande proprietà ha spogliato l'operaio del suo carattere d'uomo libero, se lo ha trasformato in schiavo salariato, se l'obbliga a lavorare di più e in peggiori condizioni, se gli ha rapita la sua arte, gli fa sentire però il bisogno della solidarietà che deve unire tutti j membri della sua classe e facilitare la sua emancipazione . ••• Sotto il regime della piccola proprietà la famiglia era fortemente co– stituita. La proprietà era il vincolo che ne univa i membri. Esisteva un'ere. dità materiale e intellettuale: il padre s'incaricava dell'educazione dei fi. gli e la eredità era il vincolo che subordinava al padre i figli. . Nel regime della grande proprietà l'operaio, non solo non ha beni materiali da trasmettere ai suoi figli, ma neanche beni inteJlettuali, perchè come abbiamo visto, colla divisione del lavoro e l'impiego delle mac– chine J'operaio non ha piìi In sua officina, e i suoi figli formano la propria educazione e le idee fuori della casa paterna. 307
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