Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960
zione del prodotto, oggi al contrario ci porta all'adulterazione delle ma– terie prime e all'inferiorità della produzione: gli antichi telai di Toledo e Talavera, paragonati ai moderni di Valenza, Murcia e Barcellona, ci danno la prova materiale di questa affermazione. E questo i borghesi lo chiamano progresso induslriale! ••• L'odierna concorrenza gcàera il disordine della produzione. Per impe. dire che i grandi capitali investiti in strumenti di lavoro rimangano improduttivi, il capitalista si vede obbligato a far produrre senza inter– ruzione, e accade spesso che, quando i suoi prodotti non sono richiesti sul mercato, la produzione si accumuli in modo considerevole, e questa cosa dà luogo, o a una crisi industriale che obbliga il capitalista a vendere a basso prezzo, o al deperimento dei suoi generi nei magazzini, e allora la fabbrica si rifà sugli operai, i quali, se prima non potevano vivere per·eC– cesso di lavoro, ora si trovano esposti a perire di fame per mancanza di lavoro. E <1ueE.to i borghesi Io chiamano ordine! ••• Questa stessa concorrenza tanto disordinatrice fu dagli econormsu presentata come la redentrice del mondo con la nota formula: lasciate fare, lasciate passare. Ma questa medesima concorrenza, che essi proclamano eterna, si distrugge da sè stessa, perchè in questa lotta economica, nella quale la grande proprietà finisce per assorbire la. piccola, genera lo ac– centramento della proprietà, crea il monopolio che governa il mercato, determina arbitrariamente il valore, si fa proteggere col mezzo delle d'o– gane e dei trattati di commercio contro la concorrenza straniera, e col mezzo dell'esercito contro gli attacchi dei proletarii che vogliono distruggere il monopolio. E questa i borghesi la chiamano libertò ! ••• L'accentramento della proprietà, avendo permesso l'applicazione delle macchine a vapore, venne ad economizzare l'impiego della forza muscolare, e a sollevare l'uomo dagli incarichi più penosi del lavoro, col mezzo della divisione ch'esso ha nelle fabbriche spiuta fino all'infmito e che ha in– trodotta in quelle ove il vapore non fu applicato, come nelle sartorie, ove gli uni tagliano, gli altri cuciono certi oggetti ed altri, ecc., ecc.; ha in– somma aumenfato straordinariamente la produzione diminuendo le epese generali, e il prezzo d'ei prodotti. Questi sono i risultati buoni che produce l'accentramento della pro– prietà. Vediamo ora il rovescio deHa medaglia. La grande proprietà che (a del produttore un salariato, cioè un uomo che non ha colla produzione altra relazione che la misera paga gioma- 302.
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