Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

que un fatto che s'impone da sè ed è una conseguenza logica della pri> prietà borghese. Dal momento che Ja grande proprietà e la grande industria, meHe a contatto con la piccola proprietà e la piccola industria, fanno scomparire queste ultime, è indispensabile riconoscere in quelle una superiorità « eco– nomica. Condizione essenziale della concorrenza è produrre con sveltet:za e con poca spesa, e ciò non può essere effettuato se non coll'applicazione costante di tutte le invenzioni della scienza moderna; e la grande proprietà è la sola che possieda i mezzi per far ciò. Per questo motivo il piccolo proprietario e il piccolo indu1Jtriale si trovano impotenti al cospetto dei grandi proprietarii e dei grandi industriali, precisamente come accadeva al contadino del Medio Evo allorchè voleva opponi a qualcuno degli indegni privilegi del signore feudale; il contadino aveva il solo diritto di poni di fronte al suo signore, armato d'un bastone, e ignudo, mentre l'altro presentavasi a cavallo e armato d'arma bianca. La conseguenza di questa loua ineguale è necessarimente la spoliazione del debole a profitto del forte e la trasformazione del proprietario libero in salariato schiavo. Nel Medio Evo il forte si appropriava la proprietà e persino la per– sona del debole. Oggi si riproduce lo stesso Catto; In sola differenza è quella delle armi: nel Medio Evo la spada, oggi è il capitale. Come esempio possiamo citare questo fatto: i tessitori manuali della Catalogna sono in questo momento rovinati per la enorme concorrenza che Canno ad essi le macchine dei telai a vapore; per sostenere la lotta si vedono costretti a raddoppiare i loro sforzi, o. vivere pii1 miseramente, in mia parola, a vivere in un'agonia terribile facendo sforzi sterili per la ragione che sono irrimissibilmente condannati a scomparire per la fatalità delle leggi eco– nomiche, e la loro scomparsa sarà tanto pili rapida quanto piì1 le tariffe si trnsformino in senso libero-scambista. Laddove le nrncchine a vapore si estendono, i metodi manuali sono condannati a scomparire. Le stesse leggi economiche che hanno introdouo la macchina, la faranno perdurare e pro– gredire infinitamente, e ques1e leggi potrebbero solo essere contrariate da una invasione di barbari o da un cataclisma universale. Così, in grazia della forma borghese della proprietà, tulle Jc applica– zioni agricole e industriali, non fanno che dare ai capitalisti nuove armi per accrescere il loro potere tirannico sopra un numero sempre crescente di proletari. E que&to i borghesi lo chiamano progreMo! ••• Quando la proprietà e l'industria erano piccole, uno essendo il pro– duttore e proprietario, la concorrenza fu unicamente lo stimolo che lo spingeva a migliorare i suoi proclotti. Ma oggi la grande proprietà e In gran– de industria stimolano unicamente il proprietario a far produrre presto e con J>oca spesa. Coll'antico metodo In concorrenza procurava la per[e- 301

RkJQdWJsaXNoZXIy