Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

dall'esterno il sistema degli interessi pnrticolaristici e pone la lolla su di un terreno etico contrapponendo al– i' egoismo e al principio separativo d'ei gruppi, principi unificntori cd umanisti che si concretano nella ri– ,·endicazionc di nuovi ordinamenti ispirati alla solidarietà e all'ugua– glianza. Perchè il proletariato e le masse popolari abbiano un molo determinante nello s,•iluppo sociale e nei fatti storici anche la loro a– zione pratica e ri,•endicativa deve mettere in luce la critica rivoluzio– naria al dispotismo sociale cd una nuova coscienza storica. Quando il proletariato rinuncia a Inrsi porta– tore di una realtà nuova ed abban– dona c1uesto piano etico di contrnp– posizion, ai dcchi egoismi della I i– ;·:umia sociale~ la sua causa e la sti.1 forza si s111arriscuno nell'opportuni– smo che lo rendt succube e lo po– ne a rirnorC'hi.u rlei gruppi c;.1pila– li11ti. alurnlmente 11ideaanarchica ap• pHrlienc a questo piano etico di azione, a questo tipo di lotta che conlrappone gli oppressi ai domi– nanti, come del resto appartengono le idee socialisle di ogni colorazione e cJ1ioggi pnrla dell'anarchismo co– me di un fenomeno del passalo do– vrebbe parlare negli stessi termini anche del socialismo che ha potulo sopravvivere solo prestando il suo nome a nuovi fenomeni di dominio e a nuovi interessi di carattere utili– tario e particolaristico. Se l'anarchi– smo non ha potuto sopravvivere in tal maniera ciò è Corse dovuto al fat– to ch'esso In l'espressione piì1 com– ple1a dell'etica rivoluzionaria e co– me tale intraducibile in altri lin– guaggi. 248 3) Guerra e pace, La mancanza di un'antitesi rivolu– zionaria nella nostra civilti, C risen– tila anche sul piano internazionale dove il problema massimo della pa– ce e della preservazione fisica del– l'umanità clalla distruzione atomica è abbandonato al calcolo diploma– tico e alla volouti, dei governanti. Se i blocchi imperialistici fossero minati al loro interno dall'azione rivoluzionaria, se l'umanità dei po– poli potesse esprimersi in forma au– tonoma, la lotta per la pace avreb– be per termini non una rivalità di poteri ma l'umanità contro tutti i poteri costituiti e sarebbe innanzi– tutto lotta contro singoli individui. Realizzare la pace significherebbe e– liminare dalla società le cause del– la discordia umaua e sostituire alla società del (urto codificato e del fra– tricidio, la società senza classi degli uomini liberi ed associali. Ma poichè le contraddizioni clelln nostra civihà non investono i suoi cardini sociali e sono soltanto con– traddizioni di superficie fra gruppi di potere, il problema de1la pace che è oramai problema di sopravvi– venza del genere umano, rimane un problema intricatissimo di equili– brio di poteri. La fragili1à del pie– distallo che i governanti le stanno preparando è fin troepo evidente: già l'affacciarsi di nuove forze eco– nomiche sui mercati del monclo e l'es1endersi del segreto atomico stan– no minando le basi del nuovo equi– librio prima ancora ch'es~o sia con– sacrato al vertice ed è facile vedere come la concorrenza pacifica possa trasformarsi in violenta e fotale con– tesa.

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