Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

N. è preciso e perentorio: tra li– bertà e au1orità bisoh,•1·:rn fare una '5Celta precisa, poichè questi due principi sono irritucdiubilmentc in– <;onciliabili. « Lo spirito di frater– nità e di solidarietà non animerà e non penetrerà l'umanità se non ,quando questa avrà preso coine base l'eguaglianza, come forma la li– bertà». Del socialismo di stato dei soeial– democra1iei, e della liberti\ del so– cialismo antiautoritario è trattato nel capitolo quarto, ove N. dimostra -che la socialdemocrazia è sempre piìl un socialismo di stato, un osta• eolo alla libertà: tale sarà << il cam– J>iamento nelle idee morali» che si .dovrà (are in tutti e ovunque, per il bene di tutti e il trionfo della li– :bertà e della giustizia sociale. Libero pen8lltore . Antimilitarista Verso il 1880 l'a11i,•i1à di N. è pro– <ligiosa: non solo consacra il meglio .delle sue forze alla lotta sociale, ma prende parte alla lotta contro i dog- 1ni religiosi e 1rnr1ecipa ai congrcs– tìi e le riunioni del Libero Pensie• ro. Fu il Dr. César de Paepe che lo spinse ad assistere al congresso ciel Libero Pensiero a Bruxelles nel 1880. Egli non ama,•a molto i co11- grcssi, poichè vi ritrovava <1uell'at• 1:nosfera tipica dei parlamenti. Ora, •<:Omediceva lo stesso N., « un µomo di stato ha detto che la parola par• .Jamento è composta di due parole: parlare e mentire>>. Nel 1904 si tenne a Roma, il con• ,gresso delle Ccclerazioni del Libero Pensiero:' N. pure vi prese la pa– rola: « ... per otto anni ho avuto la ingenua idea che si polesse trasfor– mare la chiesa e spingerla sulla via del progresso ... )) 1 « ... poi ebbi, un'altra idea iugeuua, quella di credere che si potesse trasformare lo stato iu scuso largo soddisfocente. Ma attualmente iOno guarito da queste illusioni, poichè sento bene che non ho nulla a che [are con lo stato nè con la chiesa. Certo lo sta– to ha qualcosa a che fare con me, giacchè mi obbliga a rendergli. cer• ti servizi; e io glieli rendo quanto meno sia possibile, altrimenti mi sa– rebbe impossibile vivere. .Ma nel frattempo, faccio del mio meglio per scalzarlo il più possibile ..... ». All'ordine ciel giomo di quel con– gresso era inscritto il problema del– la separazione fra stato e chiesa. N. portò al dibattito un punto di vista poco connme, ma improntato a uno stile altamf.'ntc filosofico. Pose il problema sul suo vero terreno, quel– lo che i libertari non cessano di pro– clamare, giacchè per realizzare una vera liberazione umana, non si trat,.. la di separare chiesa e stato. Biso– gna sop1>rimerli entrambi. Agire al– trimenti non è solamente fare me– là del necessario, ma sopratutto è lasciare sussistere le radici del male. « Lo storico inglese 'l'homas Bu– cklc, ha dello nella sloria delle ci– viltà che i due pili grandi ostacoli al progresso sono: la chiesa <'he pre– scrive come si deve pensare: lo stato che prescrive come bisogna vive.re. Io sono d'accordo con lui. La chiesa 1>ensa per noi e il [cdele non de,•e " Rt:Joeonto tld Congttsso dì Roma, 20 St:llcmhrc 190,1. 2,n

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