Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960
la « sua rivolta n un 1>ò1>iùlontano. E questa situazione lo decise ad ab– bandonare la chiesa, indirizzando al Consiglio della Chiesa una lettera di -dimissioni che riportiamo in parte. « Ho vissuto sempre nell'illusione che la chiesa potesse riempirsi di nuova vita, potesse ancora animare la società, il mondo. Ma, a poco a poco, ho dovuto convincermi che la chiesa, come tale, non è in con– dizione d'assolvere questo compito, che si tiene e si terrà sempre più al lato della società, come una reliquia del passato, senza ior-1;anè potenza, trascinando per la forza d"ell'abitu– dine, un'esistenza languente. Da quando me ne sono convinto, m'è impossibile lavorare più a lungo l)er la chiesa, poichè non ,,'è nulla di pili mortale per l'entusiasmo, nulla di pili demoralizzante, che accanir– si su un corpo morto, del quale, gra– zie a dei procedimenti artificiali si può apparentemente prolungare la vita - ma al quale non è meno im– possibile rendere la salute e la forza. L'esistenza della società religiosa costituisce un impaccio sulla via del– J'umanesimo, che è, a mio parere, la pili sacra, ciò che c'è di pii1 ele– vato. Per me, la cosa principale non è quella d'essere un cristiano, ma un uomo. Per tulle le società reli– giose, è il convertire che importa ... La chiesa è dunque troppo ristretla, troppo rinchiusa ..... La chiesa è il nemico principale dcli' umanità. Dacchè J!ODO giunto a considerare l'umanità come ciò che v'è di pii1 e• levato, la chiesa ha perduto per me il suo valore e benedirò il giorno in cui - do1>0 averla ringraziata per i servizi che ha reso nel passato - si porterà la chiesa in terra. Avrei vo– luto che si riportassero indietro le sue frontiere, ma mi sono reso con– to che essa non lo poteva permetle– re senza perdere il suo carattere, o altrimenti, senza pronunciare la sua senlenza di morte. ... Nella mia qualità di servo della chiesa, pagato da lei, m'è impossi– bile considerare i suoi locali come una tribuna dove, con le mie predi– cazioni, distruggo quella che è la ra– gione d'essere della chiesa medesi• ma. Distniggere con una mano ciò che si edifica con l'altra, è un'opera tanto noiosa quanto senza utilità. La• vorare all'avanzamento dell'umane– simo e farlo nella qualità di prima• te, in una chiesa, che è antagonista all' umanesimo, non posso, non lo voglio {are; adesso che vedo le CO• se più chiaramente, la mia coscien– za mi impedisce di restare pii.1 a lun– go alla testa della comunità >). E N. prepara il suo sermone d'ad– dio riprendendo questo testo <( Nes– suno mette una toppa nuova su un a~ bito vecchio. Non si mette del vino nuovo nei vecchi otri ». li i;ermone Ieee del chiasso. Stam. 1)ato, ottenne sette edizioni, che rap• presentarono una discreta diffusione. N. parlò per l'ultima volta in qua– lità di pastore: numerosi erano quel– li venuti ad ascoltarlo e, la medesi– ma sera, nei locali dcli' Associazione dei Lavoratori, a La Haye, si tenne una riunione per discutere sui me– todi di lotta da impiegare per com– battere contro il capitalismo. Il tri• buno era succeduto al pastore. Ed ecco N. ridiventato libero cit• tadino dei Paesi Bassi. Gli interes• sava innanzitutto di essere pulito. Nessuna riconciliazione; una nuov~ concezione di vita implicava la li– quidazione di tutto un passato di 237
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy