Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

re tali parole dalralto d'un 1mlpito 1< dell'acqua buona da bere, dei buo– ni rifugi, un buon nutrimento, una buona istnizione per tutti - tali so– no le piì1 preziose testimonianze dello spirito religioso che risiede in coloro ai quali gli interessi della ciuà e del paese sono affidati ». ()nesto sermone (u pre11to cono– s,.~:1110 al di l:1 dei confini della par– r.1cchia, u La Haye; il pubblico re• ligioso lo bauezzò « i.I :;ermone CO• munardo ». A illuminare lo stato d'animo di N. riproduciamo le ulti– me parole di codesto sermone: ti: Ab– biamo della religione? Ne abbiamo .,Lbasrnm::a? Ne abbiamo di troppa? Sdo la vita può risolvere <1uesto di– lemnrn. Là dove I' uomo cornpie il proprio dovere, dove lavora per fon– dare sull'amore la felicità della sua (:uniglia, per risparmiare a un fra– tello le vessazioni e le sofferenze: là dove vuole gioiosamente obbligare gli altri a edificare una società sulle basi del diritto e della ragione, del– la verità e della fiducia: là, attenti alJe parole « li riconoscerete ai frut– ti », noi possiamo effettivamente parlare di religione. Là im•cce dove tutto ciò non è nè incontrato, nè ri– cercato, si possono ammettere tutte le i1,otcsi immaginabili sia che <1ua– drino con la necessità o la volontà - gin<'chè la religione resta del tul– io ei:11anen a quest'uomo». Ma '. ha raccontato un episodio a jlfCposito di questa predica, che n,crita di essere riportato, poichè chiama in causa Multatoli. Costui, che in quell'epoca stava compiendo un giro di conferenze, nota, nella ve– trina di un libraio l'opuscolo di N. e l'acquista. « Ora, quello che sem– bra incredibile, questo sermone Io 236 colpisce talmente che nelle sue con– Cerenze egli lo raccomanda caloro• samente ai suoi ascoltatori. Vi im– maginate voi Muha1uli raccomanda– re un sermone? - la cosa "aie la 1>e1rndi essere nornrn ». A partire da .quell'epoca, N. si impegna in una nuova via. cc Dovetti andare avanti, di buona o cattivavo– glia )). I fratelli Hugenhohz, che intende• vano fondare una « comunità libe– ra » una chiesa moderna e liberale, precisarono la loro posizione ideo. logica e religiosa. li N. rispose al 111anifcs10dc1la nuova chiesa con un opuscolo <1 Una libcrn voce del co– mune alla libera comunilà di Am– sterdam )) 1 precisando che il rnani– (esto mancava di chiarezza e che tutte le confusioni oq>ellate delle parole mascheravano in realtà la principale ». Ricordando le paro– le di Goethe « Dove manca I' in– telletto, si pronunciano al momen• to opportuno delle parole», egli 1>roseguiva so:;tencndo che piuttosto di ri(ugiarsi dietro le parole indefi– nite « fede, fecle ancora e sempre (cdc » gli uomini intelligenti dove– \'ano diventare forti ». Il 3 no"embre 1878, invitato a so– stenere una conferenza dinnanzi al– la libera comunità di Amsterdam, N. scelse questo tema « Fate agli al– tri quello che vorreste vi fosse Catto ». Una folla d'ascoltatori venne alla predica, non solo il pubblico ordi– nario, ma numerosi operai che in– tendevano ascoltare il pastore socia– lista, in un locale religioso. Ma pre– sto (u im•itato ad andare a predicare

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