Volontà - anno XIII - n.3 - marzo 1960

qtrnli dimoslrnno come l'1u111rchi1;1110 rappresentcrtiuo non si pronunciò sul. In rivoluzione d'Ottobre, se non <1uando si ebbe chiara In visione che la « 1ransizione rivoluzionnrin )) di– venne inevitabilmente S1a10 1 in tut– to il seni!o letternle della (Htrola, e quando si c-onstatò che la « dittatu– ra del prolet:ariato » consii,te,•a nella diltaturn di una « nuova dassc ». Malate:'lla, nel )920, co,çì si espri– me,·a: << /o 110,i voglio i,uistcrc :m quello che auuie,ie in /foS.~ia, perrhè .~i 1w poco di veramente ,w1c11tico e .,opratutto perc/1è. mi ripugna spin– ~ere le critid1e c1 fondo in 1m mo– mento in cui. la rivolu;ione ru.ssa è ftrt.ta segno agli nttaccl,i <'<1llecal1111- nie di llltta la canea rcc1;io11aria cli /'11ropa e d'America. Dirò :wlu ch'io non. 11rC,(IO /cc/e a quello dte dicono i nemici, 1110 11011 acceuo nemmeno olla cieca i pan.egirici degli amici ... I c,scicimo ad1111q11e che l'cs1wrime1110 r11.~so si com.pill >,. u Alla rivoluzione d'o11obre pnr1c– t'iparouo di fatto gli anarchici e ri– l"niamo ehc questa circo!!-lanza non ri ven~a contestata - e « sli a,iar– cliici <li tutlo il. momlo uidero <111e.~w ( l'ivoluzionc) ron grwul<' .(impatim,,4' tanto da ritenerla « il pii, grandio.c;o e!tperimemo .,ociale cl,e la sloria ri– rnr<li. ,.. perd1è « si appre:uava a da– re al mondo l'esempio di 1m grami<' fJOpolo cl,e mette iri opera per sfor– :o proprio tut.te le sue fticoltcì, e rag– J!i1111ge la .~11a cm,mcipa:ione ed or• 0 E. M,u..ATi,:STA: • l,w,rre:ione. Uberlà e Dillalllra •· Umanilà Nova, 27 Agoslo 1920 n. 155: ri1)orllllo in • Scrilti •· Ci nena . Rineglio. 1934. pag. 133-3•1. 41 L. FA11111tl: • Bakunin. Marx e le11ill • :n Pensiero e \'olon1à. Roma. Ouobre 19:?i (Anno I. n. 19), pag. 5. 166 gfl11i:.:a la su(1 11ita conformcme11te ai suoi bisogni, ai suoi istinti, alla ma volontà sen;a la pression<' di u– na /or;a esteriore che lo illceppi e lo t.ostringa a servire gli ittt.crcs,(i <li Il• ncf. Gasw privilegiata i,;' 7 nrn ... Ji– sgraziarnrncntc ... (a che prò conti– mmrc?). E Mnln1c1Ha, in prcct'dcnza aveva chiaramente affermato: « /o :w110per la R,usia dei S01·iet e per– rii, stesso sono e<mtro il go1,erno r11.~– .-tu, e/re Ira ric/011.0 i Souiet a 1111a men;ogn.a .... lo sono per la rit;o/u– =iorie ru.S.(ll e perciò aborru il go1·cr- 110 cli Mosca elle <111ella splcndicfo ri• 1·0/u:ione arre.~ri,, soffocò .... Cli a– ,wrd,irì volPu,1110 e voglio110 fare il 11os.(ibilc per 111e11are li be11c fo rfro. /11;io11c. Ed il gnucmu, a cui preme. 11iti che fo rivolu:io11e, la sua ,,erma~ ,1e11:a lll potere, si sbllra;:a come f'IIÒ degli anarl'i,ici imprigiona11doli e fucilandoli». rt'SSmrn nwrnviµ:lia, dm1<1uc, i.e In critica nmm·hi<·a al govrrno di Most·a - 11011rnni alla rivoluzione - ili esprci,1tr-c,do1>0 le notizie delle :-offercnze i11Ait1e agli anarchici ru,;;– si e dopo In certezza del travisnmen• lo della rivoluzione sles~a, dnp1u·i- 111n con asprezza 1,olemicu, jò!focitm– clo poi nella condanna di Lenin, « ,'ftrangolatorc della rir,o/u;ione ,wi.~a » e nella famosa icastica frase: « /.,e11i11 è morto. Viva la libertà!»." La nostra condanna, ripetiamo, fu per il governo bol:-cevico, e neghia- '1 E. i\l,u.A'rf:STA: in Libero Accorcio. 7 'ovcrnbre 1923 ora in Mala1e91a: $crini S<'tlli. E1fo:ioni RL Na1mli 19-H, 1111g. 163- 16-t. " E. MAl,A1't:JJTA.: • / bolJcetJicl,i •· Uma– ni là No,'a, 16 M11uio 1922, ora in Malatc• s1a: Scriui scchi, op. cii .. paJ. 165. 0 E. MAUTl'!STA: • Lenin è nrorlo •· Pcn• siero e Volonli, 1° Febbraio, 1924.

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