Volontà - anno XIII - n.3 - marzo 1960
per tramite di Giuseppe Ferrari, di PisC1c,me,e anche di Cat1aneo ». JI Homano, in buona sostanza, ha cercalo di dimostrare come una «rea– le i,rf/uen:a del Bakuniti nello svol• geni degli cwvenimenti politici ita– litmi.» - abbia avuto inizio - « so– lo al cader tlell'estate del 1871 » 11 ; ha, così, deliberatamente, lasciato senza commenti cerli !atti significa• ti,•i dell'atti,,ità bakuniana, a Yohe usando es1>rcssioni nghe ( come • al cader dell'estate del 1871 • !) (Stra• ne da, 1 ,•cro per un Romano, minuzio• so tanto da seguire financo le anno– tazioni del taccuino di Bakunin), a volle contraddicendosi. E dimostriamo queste nostre asser– zioni! Bakunin (a il suo prin10 viaggio in Jtalia ai primi di Gennaio ]86 1 1; nello stesso anno, Jo1>0 l'assenza di Londra ed i contatti con Marx, e precisamente nel Novembre, ritorna ancora in Italia, OYeresta per molto tem1>0, iniziando la sua atti,•ità 1>rO• pagandislica. La serie di articoli, pubblicali ne « il Popolo d'Italia» di Napoli, tra il Se11embre e 1"O110- hre ciel 1865, a firma di ((un. /r<m• cese >> (scoperti appunto dal H.omu- 110)1 sta a dimostrare come Bakunin, immettendosi nel centro intellettua– le politico italiano (Na1>oli), dopo avere stretto relazioni personali con le persone più qualificale in senso progressista ( Fanelli, Friscia, i fra– telli Mileti, Tucci, Asproni, etc.), riuscisse ad inserirsi nel vivo delle ,1uestioni italiane del periodo. Ed il Romano deve, a denti strct- 1i, ammettere: 10 1\. JlO,\IANO: Storin del moi:ime11to So– cialista in ltulù,. Ed. Dotta. Voi. Il, pof:. 165. 156 « Quesli arlicoli del Bakunin, che per <JUasiun secolo sono stati im– mersi nell'oblio, hamw imporlan::a capitale ,ron soltanto per la biogra• fia dell'agitatore russo, ma per tut– ttr la storia dell'anarchismo. Essi se– gnario e docume11tcmo, in ,,,~ periodo particolarme,lle oscuro della storia tlello svolgimento mentale ciel nostro teorico, una tappa ben tlefinita e la clata precisa del suo nuovo orienta– mento» 11 • Ala, oltremodo significativa, è Ja altra affermazione del Romano: « lnclipentlenteme11le dal Bakunin, o con un processo itt cui l'inPuen:a ,lei. Bakunin non era· l'el.ement.o de– cisivo e prepomlerm1te, ,ma pt1rte della democrn:ia i1<1lia,wsi andava naturalme11t.eclispo11e11do e, rivedere le proprie posi:.io11ipoli1iche e icfeo• logiche e ad evolversi, sia pure len– lllme,ite, verso il socialismo• 12 • Al– la categoricità cli certe affermazioni,. come si Yede, il Homano deve fare delle caute concessioni ( --0h ! gran bontà dei cavalieri antichi! -). Ma, dove cogliamo in fallo i) Ro– mano, e con esso il ripc1i1ore Santa- 1·elli ( il quale alla circostanza dà grande rilievo), è nell'affermazione sui « legami ini:iolmente stabiliti tra il Consiglio Generale cli Londra, attraverso Federico Engels e Carlo Cafiero, e i primi gruppi cli sociali– sti tf!talia • ( pag. 8). E' slato accertato che il Cafiero,. soltanto alla fine del 1870, trovando– si a Londra ebbe modo di conoscere Marx ed Eug:els; da <ruel 1>eriodo, dunque è possibile parlare di lega- 11 crr. A. Ro11HNO: op. cit.. Jlllg'.. H5. 12 Cfr. A. Ro111 \NO: op. cii., pag. 165.
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