Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960
re il problema sul poslo, foce aJ!:li altri una relazione iutercssanlissima tanto su gli aspelti posilivi dell'e– sperimento (per es. un aumenlo no• tevolc della produuività oraria per persona), quan10 sui suoi aspetti negativi. (situazione ambigua degli operai-azionisti di fronte nl siud11- cn10, mancata pubblicità degli sta– tuti, etc.). Un'altra complicazio11c era data dall'esisteuza. del Frigoriforo Na– zionale, impresa statale del tipo de– gli enti autonomi, che doveva essere il frigorifero-pilot.a, per quel che si riferisce ai prezzi di compera del bestiame e di vendita della carne (il 1< Nazionale» aveva il mono1lolio delln distribuzione di <1uest'11rticolo nella città di Montevideo con ven– dita alle macellerie e numerosi spac– ci aperti al pubblico), all'igiene e all'efficienza dell'industrializzazione della carne e dei sottoprodotti. Na– turalmente, si tratta,,a allora e an– corn si trotta, d'uu'azienda in defi– cit, a tal punto da arrivare più volte sull'orlo della chiusura, che sarebbe tragica per i suoi numerosissimi (tro1>po numerosi!) dipendenti - O• perni e impiegati - e relative fa– miglie. Una delle cause di tali crisi era, l'anno passato, la scarsiti:1di be– stiame (l'Uruguay è uno dei 1>ochi paesi che ne ha, alme.no utficialmcn– te, meno che nei primi anni di <1ue• sto secolo). Ora, gli operai sost.ene• nno, con mollo fondamento, che il bestiame c'era, ma che emigrava, di contrabbando, verso j frigorifcri brasiliani, che pagavano prezzi mag– giori (oggi In situazione pare che si sia invertila, ma non è questo che importa). Così il nostro programma s'arricchì d'un 1cma che nessuno di noi aveva previslo: il contrabban- do, tanto pi.ii importante in quanto il sindacato, ,•ista l'inefficienza e la corruzione della polizia, chiese ed ottenne di nominare Ìspettori pro– pri con (unzioni d'aiuto alla 1>oli– zia e di controllo su di essa, feno– meno assolutamente nuovo e ben de– gno di studio. L'urgemrn di assicura– re la contiuuitì1 del lavoro era tale, che perfino degli anarchiéi sostene– vano che era necessario che i sinda– cati parteci1>assero alln vigilanza della frontiera. Una discussioue piil seria e fecon– da ci fu sui pochi frigoriferi coope– rativi e sulle coo1>er11tiveagropecua– rie dell'interno, il cui numero va in aumento. Si traila, in genere di u– nioni di 1>iccoli proprietari, costi– tuite con lo scopo di com1>rnre in co– nnmc macchine, strumenti e semi e di vendere i loro 1>rodo1tidiretta– mente sui mercati, evitando, per se stessi e per i consuruntori, lo s[nat– tamenlo da parte degli intermediari accaparratori. Si tratta di semicoo- 1>erative, sul tipo nordamericano. Ci sono anche cooperative nel vero sen• so della parola, e perfino comunità ma sono poche. Ora, nel Cca. non si poterono mettere d'accordo coloro che si contentavano, come primo pas– so, di <1ues1e cooperative parziali, vedendo in esse un progresso rispet– to al latifondo, con quelli che le (onsideravano una degenerazione del cooperativismo autentico ed un ostacolo alla sua diffusione. La molteplicità dei problemi che suscita ogni argomento di ques10 ge– nere, sopratntto se viene considera– to da un punto di vista umano e col– lc11ivo, oltre che da quello della convenienza economicn per un indi. viduo un'impresa o lo Stn10, è stata senza dubbio una cnusa di scorag. 107
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy