Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960
In secondo luogo abbiamo parlato di organizzazione. Con questo non intendiamo solo quella da rendere funzionale e con la quale realizzare lo strumento di verifica degli clc• menti che compongono i cibi; au– cho questa deve diventare strumento efficiente, urn non basta, giacchè l'C· sta comunque una forma di resisten– za passivu, dalla quale la stragran– de maggioranza dei consumatori re– stano esclusi. Senza contare che, es– sendo u.u' organizzazione dipenden- 1e dallo stato, i criteri della sua a– zione saranno fissati da questo, do. mani come oggi e quei criteri noi sappiamo bene quanto siano limi1a- 1ori. No, bisogna invece passare al– l'offensiva. E questa può $Wolgersi 1;u due fronti, jler usare un'cspres– !iioue guerriera (del resto è una ba1- 1aglia che può avere avuto i 1;uoi morii, 1>er quel che ne sappiamo. Nel Marocco ci sono stali 10.000 in– lossicati e paralizzati per un'in1ossi– t·azione di olio minerale). Sul sellore della JHoduzioue alimentare e su c1uello della distribuzione. Ci sono in Italia, se non mentono le. cifre dell'Istituto di Statistica J. taliano, ben 4..il0.063 ditte che svol– gono la loro attività nel sellore i;ud– det10 della produzione alimentare. In queste ditte, secondo i da1i del tc11simc1110 industriale del Nt'lvf"m• hre 1951, sono oceLq,ati 1.127.593 operai - in queste cifre sono rom– presi anche quelli delle manifattu– re tabacchi - che possono costitui– re il pili .:unpio canale d'iufornrn– zione su quello che avviene dietro le muru degli stabilimenti. 'l'ocra ai sinda,·nti raccoglierle, coflviueere gli operai a fornirle - giacehè non si può chiedere loro di fare gli e– roi denunciandole pubblicamente - 100 e infine ridistribuirle allraverso le sezioni sindacali, ai partiti che al• traverso i loro membri sono presenti nei sindacati, alle cooperati,•e di vendita perchè non acquistino certi prodotti negativi. Oh certo, il giorno che questo dovesse avvenire dobbia• mo trovarci prepnrnti a sentire le accuse di slealtit, cli illecita coucor– rem.:a, di spionaggio. Ma cos'è allo• ra la raecol!a cl'informazioui da par– le delle aziende sui llropri dipenden– ti, dei padroni di casa sui loro fo. quilioi, etc? Non è spionaggio an– che questo? E non lo tro,,uno giusti– ficato per i loro fini? Ebbene an– che noi dobbiami difcnclere i nostri interessi: con la differenza che i no• stri coincidono anche col loro e che noi non pagheremmo le infonnazio– ni, che verrebero attraverso i cana– li della solidarietà operaia, della struttura operaia. Senza contare che un'azione mani– fosta di questo gen"cre può produr– re dei notevoli sotloprodotti o con– seguenze: le ditte di questo settore si troverehcro a fare i conti anclw su questo terreno, con le loro mae– stranze e pur di ottenere ccr1i rico– nosèimenti di c1u:ditì1 - da verifi. <.·arC' accuralamc11te a i,c,anso di cor– ruzioni sempre possibili - sareb. bero disposti a concessioni di natu– ra sindacale, ~ia sul 1>inno Cl'Onomi– co che quello cont1·a1tuale. L'altro settore è quello della di– stribuzione e riguarda esscnzia). mente le cooperative. Qunnte siano (Juelle di distribuzione in Italia non siamo riusciti a sapere, sfortunata– mente, e quindi non possiamo ren– dere un'idea di come estendersi un movimento del genere .. Ma certo ~li spacci cooperativi ,;ono parecchi. E– milia, Lftmbardia, Piemonte, Vene•
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