Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

chi è affamato, gli abiti a chi non ne possiede. ANCHE SE NEL MONDO MUOIONO DI FAME NOVEMILA PERSONE AL GIORNO, cioè tre milioni e trecentomila all'anno, su una popolazione di duemilaottocento milioni: secondo le agghin– date, misurate statistiche dell'ONU. Perciò leggi.amo insieme, in questi postumi nlltalizi, sen– .:a averne schifo - perchè dice cose vere, anche se non piac– ciono, anche se 110n sono esteticamente leggiadre e moral– mente belle - la filastrocca di Millosh Gjorgj Mikolla, detto Migjeni. E' un poeta albanese, che ha studiato da prete (ma non. ha mai esercitato il mestiere), ha fatto il maestro nelle monr«gne di Scutari, ha seguito lettere per un anno, a To– rino, nel 1937; è morto un anno dopo. J-Jascritto nwlte poe– sie; e soprntuuo sofferto tanta mi!eria. POEMA ALLA MISERIA La miseria, amici è una cosa dura a digerire. E' un frutto che, quando lo inghiotti, vi. strangola. E l'angoscia ci opprime allorchè si rimirano occhi verdi, fisionomie esangui, · spettri d'oltretomba, the tendono le loro mani rachitiche, e persino quando tu passi rimangono distesi finchè la morte s'incnricu di falciarli. In alto, nell'aria, poi, come una sfida i campanili e i minareti ergono i loro profili, e stringono nelle viscere santi e profeti dipinti io molti e vivi colori. E allora la miseria si sente tradita. La miseria, amici, porta la sua importanza odiosa. E' l'abominazione, la vergogna, la perversità, per la fronte che ne reca il sigillo, per gli occhi che esprimono il terrore, per il colto che cerca di nascondersi. La miseria? E' il vomilo dell'impudico, la viuima della pubblica derisione, i resti miserabili del banchetto consumato da questo cane senza pietà e con il ventre enorme che mai è riuscito a saziarsi nel giro dei secoli. Nessuna fortuna sorride alla miseria. Costei non si ricopre che di stracci: queste sono le bandiere della sua speranza, i cenci, gli. emblemi del grande tradimento.

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