Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

nel 1956, quando enlrò nel Gabinetto del Presidente pronisorio Aramburo come ministro dell'Economia. Qualche) mese dopo, do\'elte rinunciare sen– za Jasciare una· sua impronta. Un poco più lardi, quando cominciò la campagna elettorale, ringe• gnere Alsogaray fondò un nuovo partilo, denom;ualo Partilo Ci,·ico Indi– pendente, con un programma chiaramente u libera iniziativa » cd uno slraor– dinari.o sforzo di pubbltcitil. Jn generale il pubblico considerò la nuo,·a lormazione come una curiosi1ì1 1 come una Ian1asitl di un polentato che può J>ermettersi di spendere una certa quantità di milioni per atlrarre l'allen– zione, Se <rualcuno avesse allora espresso l'opinione clte il personaggio di– venterebbe qualche anno più tardi ministro dell'Argentina ed il suo vir– tuale diltalore economico avrebbe espresso una stranganza. Nelle elezioni del febbraio 1958, quando Frondizi ,•cime ele1to 1 il partito cl'Alsogaray ottenne 80.000 voti in tulio il paese contro quattro milioni di voti del par• tito vincitore. Nei riguardi del programnia, quello d'Alsogaray era il contrario del programma di Frondizi. Mentre <1ucsti,seguendo la corrente generale, con– siderava la nazionalizzazione del petrolio co1ne una <1ucs1ionesacro-sanla, Alsogarny 1>roponeva che <1ucsta industria, come tutte le altre, compresi i servizi IHlbblici, fosse aperta all'iniziativa privata. Impossibile 1>olcr im– maginare differenza pili grande Ira i criteri concernenli i problemi Con• damentali.. Così, dunque, il capitano-ingegnere Alvaro Alsogaray, emerse durante la crisi di giugno come la grande figura di <1uestosconcertante go,•erno co– stitu:r.ionale. Detiene, ufficialmente, il ministero dell'Economia e, ufficiosa– mente, quello del Lavoro e della Previdenza Soci11.le. Praticamente è staio autorizzalo a nominare i cin<1ue o sei ministri che (anno parie del gruppo economico; è lui che definisce la politica eco– nomica e sociale del governo e che parla al popolo (gli piace molto par– lare alla radio ed alla televisione) in nome del potere esecu1i,•o. Ncl1e sue conversazione fa capire molto aperlamcnle che è lui che ha suggerilo al presidente l'idea del ((grande cambiamento » -- cioè una svolta di 180° in politica economica; - che se le misure ch'egli ave,•a preconizzato non lossero siate adottate il paese si sarebbe rapidamente avvialo verso il fai. ]imenio; le officine anebbero chiuso le loro porte per mancanza di ma– terie prime importate, e tutto si sarebbe lrasformato in disperazione e caos. Il quadro dei mali terribili che si sarebbero abbaltuti sul paese se il famoso cambiamento non fosse intervenuto permclle di presentare co– me leggeri i sacrifici imposti alle masse lavoratrici i cui salari sono di 1>oco aumentati in confronto al rialzo del costo della vita. Lo stesso scopo psi– eo1ogico è raggiunto con la ripetizione de1l'affcrmazionc che bisosna d"– rare solo qualche mese o, come lo indica lo slogan inventato dal nuo,•o ministro qualche mese la, che è sufficienle « passare l'inverno » perchè la situazione cambi ed i sacrifici della popolazione siano compensati da un miglioramento delle condizioni cli vita. Fino ad oggi, queste esortazioni alla pazienza hanno avuto poco effetto sulla classe lavoratrice. E' vero che 642

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