Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959
7 Ci pigiamo in un tassì diretto a Tiflet; l'autista ci fa salire davanti << per• chè ci crede tutli e due algerini », mi dice l'amico; dietro son sedu– te deJle donne arabe, che mi guardano insistentemente, con quel resto di viso tutt'occhi, e un interesse molto simile al fenomenò inverso, nelJ'Euro– pa meridionale: che dà uno stimolo di fastidio, <juando non ci si è ancora abituati. L'autista commenta il paesaggio, il mio compagno lo svaluta si– stematiCamente rispetto al paesaggio algerino, che gli è rimasto dentro come un sogno lontano da quando; sedicenne, fu costretto a entrare nel– l'esercito francese. « L'Algeria è più "erde, ci sono pili alberi; noi siamo più civili dei marocchini; l'istruzione è più diffusa; un secolo di dominio francese ha servito a qualcosa; le d'onne non sono tatuate come queste, se non nelle zone di montagna pili remote. E poi da noi è quasi scomparsa, la poliga. mia; è possibile soltanto dietro dimostrazione, alle autorità, della capa• cità economica del marito a mantenere un'altra moglie; qui invece, specie in campagna i, capita non di rado che un uomo di cinquant'anni sposi una bambina di dodici; che a diciott'anni, per le fatiche premature del letto e della casa, è già tubercolot.ica. Spesso è la figlia d'el suo bracciante, o compartecipe (che ottiene dal 6 al 12% del raccolto) il quale - di fotto - gliela vende per pagare i debiti accumulati cla anni; e non c'è nessuna legge che impedisca questo, nessun limite d'età per il matrimonio. Per– chè anche il Corano, a leggerlo bene, non parla di poligamia ... >>. La strada, come tutte quel1e di grande comunicazione in Marocco, è larga, asfaltata, ben 1enuta, diritta, con pochi incroci, spesso muniti di una rotonda a senso obbligato, anche nelle cittadine dell'interno. Dopo la scarica delle primç impressioni e informazioni reciproche, ci son lun– ghi tratti di silenzio; penso alla distanza fra i concetti di civiltà; europea e africana; qui la monogamia è un segno di progresso, un vanto raggiun– gerla e praticarla, un punto conquistato nel discorso sulla dignità nazio– nale (come se - monogamia o monoandria, è lo stesso - fosse una roba bella, un [uturo per cui valesse la pena di lottare!). A Tiflet aspettiamo la corriera della CTM per gli ultimi 25 kilometri; cerchiamo il responsabile locale del FLN, ma è assente. Il padrone d'el bar alla fermata degli autobus è un francese; sarà della mano rossa (suo 6glio, che comballc in Algeria, gli ha mandato una collezione di foto con donne sventrate, seni mutilati, bambini con la testa spaccata; ed egli le ha mostrate, con orgoglio, ai suoi amici di Tiflet) ·come mi avverte 1 In Morocro, su 10.330.000 obitanti, gli europei 11onomeno del 4%; 5.800 coloni (quui Ittiti (ran~i) poMeggnno un milione di ettari (173 ettari II testa), di cui 11010 la mclà coltivati: 7500 feudatari indigeni sono proprietari di un quarto de1le terre dispo• nibili, cioè di quattro milioni cli ettari (533 a testa); 850.000 contadini dispongono di meno di tre milioni e mezzo di ettari (4,5 cia~uno); e tre milioni e mezzo di pel'!lonc, rappresentanti il 60% dellR popolai:ione agricola, non hanno \1n palmo di terra. (n. ,1. R.) 551
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