Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959
la quiete (a turni <1uindicinali; è uno degli incarichi più quotati, fra i compagni); un responsabile di giornata; un ufficiale sanitario permanente, che controlla igiene e pulizia di tutti; un tesoriere e addetto alla corri- 1poodenza privata. Il deuaro che i ragazzi rictvono dall'esterno è messo in un fondo comtme, e ridistribuito egualitariamentc, per le gite al lago, la visita al mercato, ecc.; solo in casi eccezionali al destinatario restanti S0-100 franchi, <1uando vi sia una pronta nece!'sità di acquistare un og• geuo di uso personale. Sopra tutti, un responsabile generale, il quale segue l>er una setti– mana la vita della casa e dei raj;azzi, rileva le dt:ficienze, accoglie Je pro• teste, appiana i contrasti; e riCerisce normalmente, all'assemblea generale tettimanale, che comprende tutli, grandi e piccoli; in casi d'urgenza o gra– vità, al direttore. L'assemblea generale esamina i rapporti, discute, di norma, soltanto i 1mn1i fissali ncll'orcline del giorno, organizza i program– mi di lavoro e di svago, studia le infrazioni e stabilisce le pene. Ecco degli esempi di punizioni: ore o giorni di corvée.!; divieto dalla gita al mercato, il venerdì; isolamento del punito col silenzio dei compagni, anche della durata di tre giorni; come nel caso di un (urto di duecento (ranch i, per l'acquisto di sigaretle. Ohre alla assemblea generale esiste, con fonzionamento frequente, uo consiglio ristrello, formalo dai responsabili grandi e piccoli, il quale pre– para il lavoro da svolgersi nelle assemblee, cura l'esecuzione dei deliberali, decide nei casi di urgenza. Con il settembre e il ritorno dei ragazzi, il direttore pensava di creare nuovi posti di lavoro e cli responsabilità: un aiuto contabile (una copia dei conti deve andare, ogni settimana, all'UGTA e quindi a Tunisi), un giardiniere, un aiutante alla cucina, un calzolaio. un barbiere (che già csiste\'ano, questi ultimi due, per cosi dire ufficiosamente). Nonostante questa pittllra, che ho cercato di ridare obiellivamente, a me è sembrato che l'organizzazione della casa dei ragazzi sia pili vicina a forme di vita para-militari, se pure smorzate e umanizzate (dal caporale di giornata all'in(ermiere permanente, aU'ispezione delle camerate fra i ra– gazzi messi sull'allenti) che a quelle di un sia pure iniziale autogoverno. Come hanno creduto cli dover subito notare gli amici d'oltremanica: ma si aa che gli inglesi riuscirebbero a vedere - o ad inventare - forme sollili di .!elf sovern.meni persino in una mandria di bovini. Nella persona del direnore - apparentemente egocentrica e autoritaria, pur sollo la veste di parole libere - e quindi in tutto l'apparato da lui istituito, mi è parso di rilevare più uno sforzo di imitazione formale di letture progressiste che una loro effettiva applicazione: si che al di là di tutti gli organismi cli tipo democratico corrente ( e perciò già di per sè negativi) resta forse valida, nella casa di Souk el Djemàa, anche se nascosta, una sola autorità: quella del consiglio ristretto, che predecide, manipola, programma, e in fine quella del direttore. Ma si tratta di una impressione personale, che non ho molto vagliato con quella degli altri compagni europei. di campo e, 591
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