Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959
materiali per i nostri lavori (sul prezzo dei quali incide\'a, in misura spa• ventosa, dati i limiti <1uantitativi, il costo dei trasporti: sino a tre volte!). Il ricordo che ho conservato, deJle città del Marocco (solo settentrio– nale) visitate, è <1uello di una rara e intelligente pianificazione urbanisti• ca. Da una parte la città araba, la ntedina, quasi lulla entro il perimetro delle vecchie mura ( anche se forale da molte nuove porte), con poche ar• terie di larghezza quasi normale, le altre strette come una scrivania da impiegato di terz'ordine, ma fresche anche nelle ore di sole pieno. Dalla I graltacicli di Casablanca. altra la zona europea, a larghi viali, spesso a portici, con i giardini al cen• tro e le 6Je di palme; con uµ gusto e uno odore, certamente, da grande centro balneare (si pensi a Rimini o Viareggio), ma insomma con una sua unità e le sue comodità. Due modi di vivere giustapposti, <1uale è stata la colonizzazione (ran• eese nel Marocco, che non ha rotto e calpestato, come ahro, 1 e, ma si è messa di lato, con addosso il vestitino bianco del protettorato ( una forma di assistenza sociale ante litteram, in grande?); che hanno permesso allo anlico, dov'era bello, di sopravvivere e ai più intelligenti degli europei, anche di goderne. Ci sono case e palazzetti, nelle mecline, a due o tre pia• ni, stupendamente confortevoli, con ampie e alte stanze, portici che danno sul patio, ingressi lunghi e stretti. solo tanto, da lasciar passare gli uomini, non la calura; nei quali sono andati ad abitare alcuni degli europei, trop- 582
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