Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959
bigliamcu10, a sinistra il settore ortofrutticolo; aa'inizio del mercato i fer• rivendoli, merciai e chincaglieri; aJla fine, vicino alle fontane, i macellai. Alcune vecchie, sotto minuscoli schermi di stracci, più simili a brani d'om• brelli che a tende, offrono lucidi, argentei pezzi di salgemma. Girano gri– dando « fresca, fresca! ,, i venditori d'acqua; cinque franchi al grosso bic– chiere, sempre lo stesso per tutti, che riempiono da un otre, tenuto a tra• coUu.: i più moderni hanno adottalo un rubiuctto, i conservatori sono ri– masti allo zipolo. La miseria è estrema; passeggia in forma di acquirente, o ciel deside– rio di esserlo; siede dietro i mucchietti cli fichi, le piccole ceste d'uva, i mazzetti di cipolle, i quattordici peperoni che nessuno compra. L'abbi– gliamento di alcuni è talmente al margine del li1.uite massimo di consumo, che i barboni nostrani, al confronto, sono dignitosamente ,•estiti; ed è più evidente, cruando costituisce un residuo di foggia europea: cappotti già pesanti, ora soltanto pezzi di spalle e strisce ai fianchi, vuoti dietro e davanti; blue jeans tramutati in brani di tutti i colori dell'iride, camicie e maglie che sono un terzo della superficie primitiva, ridotto a filigrana. Aspetto cli benestanti (anche con pancia) hanno soltanto i mercanti di ge• neri d'abbigliamento e i grossisti di poponi e co..:omeri: •j primi già pic– coli capitalisti, i secondi davvero commercianti. 21 Quando uso la parola « miseria )), non è sohanto una reazione 1>ri– vata e sentimentale alle cose osservate ( molte delle quali, ad esempio, lascinvnno indifferenti gli amici francesi e inglesi), ma è il risultato di uo confronto obiettivo fra prezzi e salari, vigenti in quel momento e più va– lido oggi, a mano a mano che la situazione economica del Marocco si fa peggiore. Gli agricoltori, gli i·ndustria)i, i commertianti francesi continua– no a Jasciare il paese: dopo l'enorme foga di capitali seguita aH'indipen– dcnzn (300 miliardi di franchi? su 1800 investiti dalla Francia nel qua• ranteunio del suo dominio), questo esodo di persone che sanno il loro me– stiere, anche se non sono propriamente dei tecnici, è ancora più grave, per iJ sistema produttivo. Qualche fabbrica si chiude, altre si ridimensio– nano; alcuni degli imprenditori locali che succedono ai francesi, dopo i primi sforzi ( a volte difficilmente sormontabili più per cause esterne che per incapacità personali) semplicemente si vo1ati1izzano: un bel giorno i] creditore telefona e non g]i risponde nessuno; oppure un obliquo pa– rente dichiara d'aver avuto l'incarico della sistemazione finale. Una conferma de11a penosa situazione economica di tutto il paese è staia offerta, questo mese, dalla S\'alutazione della moneta, di un quinto; che i) governo ha cercato di mascherare con l'introduzione di una nuova unità monelaria, il di'.rlumi, pari a cento franchi vecchi. Ma. per tornare dalla macro• alla micro-economia, per leggere le ci• fre piccole e vere, individuali, dopo l'accenno ai problemi grossi e col• letti vi ( meno chiari e sempre controversi: poichè chi li discute mangia sempre, e bene), ecco alcuni dati da me raccolti: guadagno medio giorna• 580
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