Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

G. è 1·imaslo orfano a otlo anni, <1uando, durante i Juoti del maggio del 1945, i frauccsi massacrarono migliaia di persone. Raccolto da uno zio,. vive nella miseria più nera, esercitando il mestiere del proteltore: la meu– di.citil. A quindici anni, accetta di entrare autieipalamcnte nel servizio mi– litare. Al congedo resta in Francia tre anni; muratore alla costruzione di dighe, gira tutte le parti del paese: è molto bravo, è divenuto caposqua– dra, guadagna molto; se un posto non gli piace. può cambiare subito, si– curo di trovar lavoro altrove. In Algeria, dove torna a sposarsi e fermarsi un paio di mesi, gli arrivano, ogni tanto, altri soldi, arretrati e premi sui vecchi salari. Sono '300.000 franchi, del tutto inaspettati, perciò decide di restar con la moglie più a lungo. Poichè nella sua zona s'intensifica la lotta partigiana, cui non par– tecipa, soldati e poliziotti francesi vengono spesso a perquisirgli la casa; lo prelevano, lo tengon dentro senza ragione, con lunghi interrogatori, distruggendogli la pace. Quando i partigiani (anno saharc un autocarro di francesi, sulla cur\'a dello stradone presso il villagio, \'iene preso di nuovo, accusalo di complicità o almeno di consapevolezza, torturato; ri– lasciato dopo tre mesi di detenzione, ha prigione e campi di concentra• mento. <( A un certo punto possono forti tutto che non senti piÌI nulla; e se quello che vogliono non l'hai mai saputo, è ancora meglio; abiti in un paese di stupita incoscienza, in cui più uulla può penetrare; non ti accorgeresti nemmeno di morire. La paura viene dopo, che tulio possa ri– cominciare, tra una settimana e un mese, peggio della prima volta. Cosa si può farc,allora, se non passar da casa, salutare la moglie, carezzarle il venire e prender la via ciel deserto?». Dopo cinque nolli di cammino, è in Marocco; non sa nul1a della mo– glie e del figlio ( o è una bambina? dovrebbe avere ormai tre anni; o non è mai nata?). Non manda notizie a casa, per 1>aura che i francesi, se non le han fauo ancor nulla, si ricordino di lui - « che è scappato, dunque era colpevole » - e lo pongano di fronte a 1111 ricatto; oppure, più sem– plicemente e più presto, si vendichino sulla moglie e sul figlio di un'in– giuria inventata. 1 JI H. è il cuoco della Casa dei Ragazzi, di famiglia coslantincnse, sta– jf bilitasi a Fez tanti anni fa, dove l,ui e cinque rratelli sono nati. Pa– dre negro come H .• madre bianca; si sono sposali trentenne lui, dodicen– ne lei; ((mio padre ha fatto per quarant'anni il postiglione fra Fez e Me– knès, ogni giorno anelala e ritorno, estate e inverno. Era naturalmente buo– no, slava bene solo quando beveva e beveva ogni volta che usciva di casa; quando non lo faceva, trattava male non solo i clienti, ma anche i cavalli, e la sera ci picchiava alla nostra prima parola. Una notte che riportava in città cinque o sei senegalesi si voltò a parlargli cominciando con « came– rati! ». Non l'a\'esse mai fatto! Se ne ebbero tanto a male, di <1uell'apo• 1trofe troppo confidenziale, che lo obb1igarono a formarsi; staccarono i 565

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