Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

già tradotte in spagnolo, ma esse e– rano di altro carattere ed erano piut– tosto adatte per completare la cul– tura delle persone già aventi una base, se non proprio una cultura già fatta, ma non servivano per gli alun• ni di una scuola primaria. Dopo i primi due anni, fra la di– rettrice della scuola, J acquinet, e il Ferrer sorse un disaccordo che portò alla loro separazione, e mentre la Jacquinet creò un gruppo di studi di pedagogia sperimentali, il Ferrcr continuò nella sua opera ed assunse un giovane,· già direttore di una scuola laica: José Casasola. Frattanto in tutta la Catalogna e– rano sorte numerose scuole moderne e nella sola BarceJlona e periferia se ne formarono più di ottanta. Ma pili che rallegrare questo sviluppo della iniziativa doveva preoccupare il Fer– rei· perchè le difficoltà iniziali, quel– le di trovare insegnanti e testi di studio, non erano risolte ma piutto– sto aggravate dal maggiore bisogno. Nella generale difficoltà il Ferrer doveue molte volte accettare e affi– dare il posto di insegnante o di di– rettore a chi gli si presentava come sedicente professore laico, membro di società repubblicane o di liberi pensatori, o anche come agitatore sindacale o giornalista di sinistra. Il che, in verità, non contribuì a faci– litare l'opera della Scuola Moderna, poichè molti di costoro mancavano di una reale preparazione all'inse– gnamento e soprattutto di capacità per la direzione di una Scuola Mo– derna. Cosi, e per l'entusiasmo stes– so che l'iniziativa del Ferrer andava sempre sollevando e l'urgenza colla quale doveva cercare subito di trova– re del personale, si commisero erro– ri che ricaddero sulla scuola. Nel 1906 venne il caso Matteo Morrai che portò alla chiusura di tutte le iniziative del Fcrrer. Lan– ciando la sua bomba contro il cor– teo nuziale di re Alfollso XIII, Mat– teo Morrai aveva voluto protestare contro tutta la politica di quel re che la voce generale diceva corrotto, Ma quando si seppe che il Morrai era stato impiegato nella Scuola o parte– cipato ad una iniziativa legata alla scuola, come la casa editrice o la li– breria, il governo ne ordinò la chiu– sura e il sequestro dei bcoi e di tutto il materiale e l'arresto, oltre al Fer– rer, di tutti i suoi più diretti colla– boratori: il direttore Casasola, An– selmo Lorenzo, Soledacl Villafranca e tutti gli impiegati conosciuti della scuola. Per qualche tempo fu il di– sorientamento completo, ma dopo qualche mese, prima ancora che il processo contro Fcrrer avesse ter– mine, qualche scuola ricominciò a (unzionare. Uscito di prigione, dopo l'assolu– zione davanti ai giurati, nel 1908, la opera del Ferrer iu ripresa ma in misura molto piit limitata men– tre venne sviluppato maggiormente quello delle edizioni. Ferrer stes– so attraversò un momento di crisi. Ma dopo un breve periodo di ten– tennamenti, ricominciò con maggio– re impegno il suo lavoro d'accordo ed in maggiore vicinanza col movi– mento sindacai ista anarchico che lo aveva fermamente difeso durante la sua detenzione. E' certo che attorno alla scuola di Barcellona si andò formando un va– sto movimento che contribui a scuo– tere l'assenteismo delle masse pove– re dai problemi della scuola e della educazione. Anche gli stessi critici di sinistra, che più volte in varie occa• 513

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