Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959
mini a spese e sforzi adct,'llllti, l'applicazione di qualunque schema pro• grammatico. Fallirono i francesi, cou i diritti dell'uomo nella valigia, 1.1ella S1>ugna del 1808, e fallì il sistema marxista in Russia, come falli– rebbe in paesi poco industrializzali come il noslro. La consegna della ri– voluzione giacobina è: distruggere tutto e poi rkostrnirc tullo secondo un piano perfetto cd omogeneo. La nostra, che po1rcmmo chiamare sto– ricista, dovrebbe essere per coerenza: distruggere il meno poi-sibilc, lot• tando contro gli impedimenti che coartino le crcuzioui spontanee e vitali e che sostituiscano alla courdinazione solidale la coazione destinata a far servire q1U'sle creazioni agli interessi elci gruppi dominanti. Anche il popolo è un milo, e più ancora lo è la bontà necessaria dellt• sue n·alizzazioui. Perlanto anche la libertà prei-enta pericoli; ma iufini– tamente maggiori sono i pericoli della coazione. Fra le libertà, infine, vi è quella di sbagliarsi; non c'è quella di offendere la libnti'l altrui. Questo nostro costume mentale di sistematica tolleranza fa che vi sia un cosrnntc malinteso nei nostri dialoghi con altre tendenze; malinteso l'he avrebbero dovuto dissipare i funi slP!-Si. quando la Cnt e la Fai si rifiutarono in Spa– gna di profittare della loro forza numerica per organizzare da sole l'eco– nomia e dirigere la gurrra, rscludenclo da qm.'sti <·ompiti le restanti forze antiiascii-tc-. Eppure, il malinteso sussiste, e ci i:;i a11ribuisce una conce– zione assolutamente a111is1orica e giaeobina dellu rivoluzione come rinno– va111(•n101otale. che è ben lungi dall'essere la no.-;tr,1. Per noi, tulto quello che l"uomo ha creato da ~i· allravcr~o i i-ocoli alla base della socicti:1 o nel mundo d('I pe1u.icro, ha valore e merita d"cs~ere su1u•rato, ma non distrutto, se non distru1?;g:eintorno u sè elementi vitali. Que!<ttOrispetto verso ciò che esiste, p11n•lii· non abbia carattere conttivo, vali' a dire violento, è la con– seguenza loizica della nostra concezione della libPrlà. Per questo, in ogni paese bisogna h'ncr c·onlo dei precedenti :-tori,·i P dt·lh· tracli,doni locali. In ogni ,,ac-sc (intemlrndo paese in un senso molto più ampio di quello politico) , i è una strada speciale per l'nuarchismo, e ciò non è in contrad– dizione ('On il carattere 1• lo spirito internazionale cli quest'ultimo. Per appli<·arc quei.lo criterio di partieolarizzazione, soffermiamoci un momento a considerar(' l'Uruguay, quell'Uruguay <·he taluni considerano troppo picC'olo perchè valga la pena di ei-sne i-tudia10 c-ome es<"mpio. e che invece a me sembra un et·r-rllcute terreno di ~iflerimentazioue. pur senza per<lcrn tli vi;;ta la sua ori~inalità, che Iorse gli vif'nr- del [cdcralismo d' Ar– ti gas e che lo (a sostanzialnwnte diverso d;1i suoi due \'icini gigan1i. Poichè sono uruguayana per residenza e italiana di origiue, mep;lio mi si confà prendere i miei esempi dall'Italia " dall'Uruguay, giacchè solo in questo caso polrauuo essere il risultato tli una csperienz:.i diretta e non libresca. ~onostaute le differenze con gli altri paesi, inclusa l'Argentina, i {e. nomeni indir-ati come nuove realtà in iscala mondiale, si ripercuotono nel• 496
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