Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

riconosce come base della sua prosperi1à, la prosperità dcg1i altri grup1,i umani. Anche gli esperimenti falliti Canno parie di questa nascita, di <1uc– s1a rivoluzione che può prescindere sovente - anche se non sempre - dal momento insurrezionale (tanto pili, quanto pii, è radicala nelle tradizioni lo– cali, libertariamentc posilive). La nostra funzione, dentro di questa nascita quotidiana, è molteplice: cli creazione, di sperimentazione, di studio e di– scussione e anche, quando sia necessario, di lotta materiale; ma quest'ul– tima limitata allR legittima e permanente di(esa della liberti, di iniziativa. Lungi dal conccnlrare ogni nostro lavoro preparatorio, ogni nostra aspellativa in quella SJ>ecie di ((giudizio finale>> che ehiumiamo vagamente <( rivoluzione sociale >1,noi vediamo oggi la necessità di una azione quoli– diana che porti in se stessa una finalità libertaria. Dopo il lerribile esem– pio della rivoluzione russa, non siamo più disposti a sucrificare l'oggi al domani, i nostri figli ai nostri nipoti; e tanto meno siamo disposti ad am– mettere che la conquista de] potere eoslituisca, nemmeno per il partito più autoritario, una realizzazione. Il nostro realismo è più modesto e pift ant• hizio,;o allo stesso tempo: chiediamo per l'essere umano la sostanza della vila quotidiana, jJ 1>anc e tulio il. resto di cui vive l'uomo, che è il lavoro e la cultura, che è diritlo e dovere, che è amore, che è arie e scienza e pensiero, che è sporl. se l'uomo lo n1olc, che è Dio, se lo vuole; che è so– pratulto libertà. Tn {1uesta siluuione, la parola ((propaganda» perde il significato che is1in1ivamente eravamo abi1uati ad attribuirle: pili che propagare princi– pii è necessario formare coscienze; e non coscienze uniformi, bensì ognu– na coerente con se stessa. I partiti po]i1ici che vogliono raccogliere voti e aspirano ad ottenere per i loro candidati e, subordinatamente, per i loro programmi, la metil 1>iùuno dei votanti, fanno propaganda; i e-redenti che vogliono salvare l'umanità con la Cede in una rivelazione magica Canno pro– paganda; la nostra opera invece deve ispirarsi ai princiJ>i che reggono l"e– ducazione cd ha un carattere pedagogico anche sul lerrcno rivoluzionario. Si ricordi, se no, q1.1elbel manifcslo murale della CNT-FAI durante la 1·ivoluzione spagnola da] titolo: « Non avvelenate l'infom:ia >>. Mi si possono fare due obiezioni; In prima è che In differenza fra pro– paganda ed educazione è semplicemente di parole. lo credo di no: vi sono differenze di tono e di gradazione che hanno uua importanza sostanziale. La finalità della propaganda è la diffusione di un"idea; la finalità delredu– cazione è in ognuno degli esseri umani s01>ra i qua1i si ciiercila. E qui sorge Jlul1ra possibile obiezione: se ci prcsenliamo come educalori, dividiamo gli uomini in due categorie, la nostra e quella degli educandi e riduciamo il nostro compito ad un Lavoro di specialisti. Ma una concezione atliva e di– namica dell'educazione ci porta a cancellare la distinzione Ira le (lue catc- 489

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