Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959
tlc1cr111inala dalla necessità di aal– vare In (accia, per non ,•enir meno n impegni presi in momenti migliori. Da cui nascono dubbi sulla reale rcddi1ivi1Ìl cli tale politica; cosa del– fa quale gli stessi cconomisli unghe– resi debbono essersi accorti, a giu– dica re, 1,cr lo meno, dall'impegno rccenlcmcnte messo nc1lo studio del– la economicità degli scambi con l'e– stero e delle difficoltà di traduzione in lermini nazionali jicuri dei costi all'importazione e dei prezzi alla esportazione. con llarticolare ricuar– do ai costi delle materie prime e dei semilavorati necessari alla (ab– bricnionc dei prodotti finiti da C• sportare. Si aggiunga, - a compli– care la diffìcohà di (Juesti calcoli - il t>rohlema dell'assorbimento della manodopera nazionale esuberante: non solo dell'impiego integrale dei lavoratori già occupati, cioè della sottooccupazione residua dagli « av– venimenti del '56 » ( come viene chiamata normalmente, nella stam– pa, la rivolta d'onobre), ma anche del continuo afflusso di nuovi 1a,•o• ratori dalla campagna; e quello del• la immfficienza di tecnici e 8peciali- 8ti, che rappresentano tutt'ora la quota 1>ii1 importante dell'emigruio– ne. Cosi che la politica governativa mira n sviluppare 1a produ7,ione di quegli articoli che incorporano una alta percenluale di lavoro umano. TI volume annuo de1?:li inveMimcnti lordi - che dalJ'agosto 1947 al di– cemhre 194,9 (primo piano pluriçn• nale) era p;1ato mediamenle di 4,3 milinrcli di fiorini ( il 33% dei ,1ua– Ji nel settore industrinle) ed era sa– lito n 12,9 miliardi twgli anni duri 1950-1956 (con un 4-4% devolu10 al~ le sola induslria. per la massima par• te 1)roduttrice di beni slmmentali) 438 - si e .s,luato sugli 11,J miliardi nel 1957. 12 nel 1958, 14,7 pro• gramrnati nel 1959. Nel 1956, anno per il quale sono disponibili due ci– fre consuntive sicure, gli investimen• ti netti avevano costituito il 78% del loro ammontare lordo. Per una cow– parazione meno approssimativa, cioè a prezzi stabili, si tenga presente clic per tutto il periodo dal 1949 al 1958 la &vafola:ione à inciso, in questo settore di beni strumentali, intorno al trenta per cento; mentre nel campo dei beni di consumo. l1 cui disponibilità è nel frattempo cresciuta del 55%, essa ha 1>robahil– mente superato il novanta rer cento. La popolazione ungherese, che vent'anni (a arrivava a 9,23 milio– ni. non tocca oggi i 9,9 milioni; le perdite subile nel 1>eriodo bellico sono nlu1ate a 420.000 persone, )a emigrazione politica recente a 185 mila (meno circa 50.000 rientrate); J>iÌI un totale di 40.000 persone, so- 11ral11tln giovani, che si calcola sia slalo forzosamente trasforito neJla URSS. per mi lungo bagno di rie– ducazione politica nella 1)atria del socialismo. All'inizio del 1957 su un totale di 9,81 milioni di ahilanti. la 1,opola:io11e attiva contava 4.44 mi– lioni ( 45%). di cui 1.1 occupati nel– J"industria. due milioni ne11'agricol• tura. 2)5.000 in opere di impianti e costmzioni. 246.000 nei trasporti e comunicazioni, 270.000 nel settore dcll~ distribu7.ione. 577.000 nei ser• vizi nmministrativi, sociali. educali• vi. sanitari. igienici. ccc. A metà 1957 le cnOJl{'rntive arti• #!iane rnJ!gruppuvano 145.000 mern• hri: e ~li artigiani indi1lcndcnti era– no 1'19.000: !:?rosso mnclo 300.000 persone. oggi prohahilmente di più
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