Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959
chè, naturalmente -, contro coloro che non· si comportano decorosamen– te, è prevista persino l'irrnzione sot– to le 1ende dei campeggiatori per cogliere in flagrante le coppie ((clan– destine)>. Questi sono gli ostacoli reali che lo stato frappone e tollera al pia– cere, non la chiusnra delle case di tolleranza che interessavano solo un numero limi1a10 di persone, men– tre questi impedimenti ostacolano tulti. (( ... io e altri milioni d'indivi– clui che non sono eunuchi o pedera– sti siamo costreui a scegliere frn una dura castità e le vergogne dello onanismo. Non tutti hanno una mac– china o possono mantenere una amante,,. Questa conclusione è vera. Chi è ricco non ha bisogno elci postriboli per ricercarvi il JH·oprio 1>iacere ses• suale. Avrà locali, attrezzature, mez• zi, tutto all'altezza della sua dimen– sione sociale. Ricchezze <1uasi sem– pre prodotte cla altt·i, ma che il ric– co si rii'erva com1mque di sperpe– rare a suo totale arbitrio. Tanto nessuno può per::c~uirlo 1;1nella sua sfora. Sembra qu :i.si che le << case )l rn1>preseniassero, da questo punto cli vi.:;;rn uno degli ultimi rei:idni del– la liber1ì1 !lessuale concessa al po– polo, così come il carnevale rappre– ~entò un << periodo >,, concesso alle ma:-sc com1n·esse tuuo l'anno, per sfogare il biso~uo di clarsi alle .fol– lie, pili fanciullesche e pazzerello– ne. Le conf'essioni e le proibizioni non !oceano mai i potenti. Sia ben <'hiaro che il fotto che i ricchi si abbandonino alle cosidet– te « orgie sessuali ,, non clì1 nessnu fastidio. Ognuno può ricercare il suo piacere nel modo che 1>reforisce. Tu1t'al pili si potrebbe obbiettare che quel modo non è il più consi– gliabile se si tiene presente la sod– disfozionc che permette di trarre da esperimenti del genere. Ma questo non è il punto. Ciò che importa è la palese ingiustizia di una liberlà che è permessa e senza limiti a una l)iccola minoranza, mentre il resto della popolazione è costretta entro regole in 1>at·tecodificate e in par– le no, in una struttura classista se»1- pre più rigida. Quel che invece è inacettabile di qucsr'« ultima let1era è il carnuere tragico che assume quando parla della sceha obbligata a cui la gio– ventl1 mm;chile sembra ridollu. Nou si sa se sia un difetto congenito degli italinni o S(' è solo un pro– dotto della <'attiva edu<'azione chP. viene impartiLa nel nosu·o paese. ma ogui volta che si toccano certi tasti si finisce sempre nllc posizioni 1>araclossali. Possibile che gli im– pulsi sessuali debbano Car fremere soJo gli uomini? Che le 1:agazn1: 11011 ::en1a1.10 gli stessi slirnoli ai qua– li sono sottoposti i ragazzi? A qneslo punto non ci siamo pili. A parie il numero dei matrimoni <·he si cou1.raggouo rapidamente, prima cioè d1e le gravidanze clell<· spose siano 1roppo visibili - cau– se 1>oinon infreqncnli di unioni mal ('Ombinate, di famiglie senza armo• nia, vi1time solo di un'inesperienza <·he la socie1à, potcnclolo, ha rifiu– talo di colmare e cli cui rifiuta an– che la responsabilità, respingendo fo po~sihilità di separarsi in modo definitivo - basterebbe leggere le innumerevoli letlerc che le [edeli lettrici dei giornali fomminili ri– volgono alle specialiste della posta amorosa. Quante confessano il timo- 415
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy