Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

pare poco, giacchè l'odioso istituto della schedatura affratella sovversi– vi e prostitu1e; e poi ogni diminu– zione dei poteri polizieschi è un contributo alla libertà personale. Della salvezza dell'etica statale non ci importa nulla. La proverbiale riluttanza degli i. 1aliani (o forse anche sfiducia) - a esprimere la propria opinione at– traverso i giornali - così come è co– stume nei paesi anglosassoni - è stata in parte smentita dalla quan– tità di lettere che gitmgono alle re– dazioni di molti giornali sul pro– blema aperto dal provvedimento di chiusura d'elle cnse cli 1olleranza. Pare che gli effetti della legge Mer– lin abbiano colpilo la coscienza (?) di molti ciuadiui e li abbiano smos– si dal loro abituale assenteismo. Naturalmente la faccenda è assai pil, complessa di <1uel che non ap• paia e questa osservazione non toc– ca che la superficc. Dietro le es1>rcs• sioni accorate degli cx-frequentato– ri che protestano è chiaro come il i:ole che ci sono gli ex-lenutari che brigano per restaurare le conciizio– ni necessarie al loro redditizio .mer– cato. E l'iJ1sistenza, la rcgolari1à de– gli interventi fanno pensare a una vera e propria campai;na camuffa– ta, tanto che un setlimanale l'ha chiamata re restaurazione oscena )). Inoltre dietro, alle proteslc, stanno spuntando una quantità di notizie statistiche allarmanti - e poi di– cono che in Italia non ci sono daLi per documentare la realtà del paese - tutti volti a denunciare l'amucnto vertiginoso delle passeggiatrici, il dilagare delle malattie veneree, la decadenza dei << costumi >) riportata all'aperto, ecct. Vien fatto di notare con malinco– nia, come tanto zelo per la salute nazionale uon venga mai risveglia– to da mali come la silicosi, la po– liomeEte, la tubercolosi e altre si– mili malattie che, almeno, non so– no il risultato cli atti volontari ma al contrario sono quasi sempre la conseguenza dil'clla delle caltive, e qualche volta spaventose, condizio– ni igieniche in cui devono vivere la maggioranza dei ci1tndini, sia nelle loro abitazioni, sia nei posti di la– voro, sia per la qualità del lavoro stessoj e finiscono per essere colpi– li senza altra colpa che quella <lel– la miseria. Condizione alla <ruale non ci si può sottrarre solo con un allo di volontà individuale, come può accadere nelle relazioni sessua– li ma attraverso la consapevolezza <"ollc11ivadell'ingiustizia di tale si– tuazione e a una lotta conscguenle <' iuin'.errotta contro ogni sopravvi– venza dt'l regime in <"ui vivittmo e dal quale siamo condannati. l\fa, torniamo al nostro problema. Adesso, finita la fosc sperimen- 1ale cl"'lla chiusura delle cc1sedi 101- leranz,:, comincia il momento clelle protei:!<". Forse, con l'av\'cnto al p·.1• tere J,.j fascisti, - sempre sensibili ai problemi della virilitit del popo– lo - si ritiene giunto il momento in cui la rcsiauraziouc sia di fotto possibile. U,10 elci l!iornali, che fu acf'anito soiòltenitore della legge Mer– liu, ha pubblicato recentemente una piccola antologia di queste leuert! di protesta, scegliendo evidentemen– te le pil, espressive 1 • A noi interes• sano pcrchè ci permettono di ve– dere oltre il problema case o non 1 « EJpreuo •• a.,.. n. 26. 413

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