Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959
idee ed i uuo,•i metodi educativi in Europa ed altrove. Di fronte a questa gigantesca ope• rn che rivoluzionava lutto il campo dell'educazione e che avrebbe por– tato certamente a radicali trus(or– mazioni sociali, tuui i rctl'Ogradi, i preti, i reazionari presero paura e si coalizzarono 1>er sbarazzari;i di Fra11ci~t·o Ferrer. Un 1enlativo 1 ù1 questo senso, vi cm gii, stato nel maggio del 1906, quando Manco Morrai a, e,•a gettato una bomba contro i reali di Spagna. JI Nostro era completamente cstrn– neo a quell'attentato, ma Morrai e– ra un colluboratore clella Scuoio i1.1o– clcrna e questo era stato sufficiente per cacci:ue in prigione Ferrcr, da do,,c usci tredici mesi dopo, grazie ad una grande agita1.ione internazio– nale in suo favore. el 1909 scoppiò uno sciopero ge– nerale di protesta contro la guerra del Marocco. Ferrer era appena rien– trato da un suo soggiorno a Londra, <1uindi non aveva uessm111responsa– biliti1 in quello che stava succedendo nel suo 1rnese; però venne ugual– mente arrestato e sottoposto a pro– cesso. In rcnlti, (u una farsa cli f>rO· cesso che ricordò cruello Drei(us, perchè la sua condanna a morte da tempo era s1a1n decretata dai suoi potcuti nemici: preti e militari. E l'epilogo di qucsla vita meravi– gliosa e così promettenle di bene per l'umanità giunge il 13 ottobre 1909. Francis,·o Ferrer davunti alla mor– te è izrandc, cosi come lo er~ stufi) tulln In t-1111 vita. Rifiuta corlcscmcn• te i confur1i religiosi e fino 11ll'ulti– mo rioffenm il suo ateismo. Nella lunga none di veglia che preccdr l'nssnssinio - non potrebbe esservi 400 barbarie più crudele - c~li pensa ugH amici, nlla famiglia e scrive. il suo testamento. Agli amici rncco– nrnnda di non fore mai manifostazio– ni di carattere religioso o politico auorno alla sua memoria, « di par• lare poco o ni.ente di lui )) perchè « gli atti solo clebbo110essere studia– ti esnlwti o co11damwti ». La mattina del supplizio, quando il Governatore, comandante del For– le di Mon1juich, appare sulla porta della cappella dove il condannato ha passato la sua ultima notte, Fer– rei- gli viene incontro e !{li dice: Ai vost.ri ordini. Con grande calma gli chiede due cose: cli non subire la fucilazione in ginocchio e di non avere gli occhi bendati. Gli viene concessa la prima e rifiutata la se– conda perd1è, C il Conrnndaute che gli risponde: 11011 è permesso ad un traditore di essere urciso guardando i llClllici. Con portamento fiero, il ca110 e– retto e il 1rnsso sicuro si av\'ia al luogo della fucilazione; si lascia bendare gli occhi e quando in1uisce che i <luattro soldati focilatori stan• no per scaricare i loro Cucili contro di lui, con voce fermn grida: « Fi– gli miei, mirate bcuc. ,Non. è colpa vostra. lo sono innocente. Viva la cuoia A}O(lcma ». TI mondo intero vis.!e la tragedia di Francisco Ferrer, e reagì violeo• 1emente davanti a tale crimine. In Italia vi forono cortei in tutte le città. Vi Cu persino In proposta di erigere una statua di F. Ferrer 11ro– prio davanti al Valicano ritenuto in gran parie responsabile di quel de– li110. (Il Papa anebbe potuto inter– venire e salvare Ferrer, ma come pote,·a (arlo se pro1,rio il clero cat· tolico ne ave,,a voluu, In morte?).
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