Volontà - anno XII - n.6 - giugno 1959
parazione di abitazioni danneggiate da alluvioni e altri sinistri: la cifra rappresenta l'ottanta per cento del costo medio di un alloggio, calcolato sulla base degli investimenti statali di quest' anno: che è intorno Ri 313.000 lek, cioè due milioni e mez– :r:odi lire (per circa 2.500 appartR– menti). Nel 1957 l'edilizia privata - cioè gli alloggi che i lavoratori delle città e della compagna si sono costruiti o fatti costruire per pro– prio conto - ha raggiunto le 6.800 unità, che vanno sommate alle 1.860 fabbricate dallo stato; in tutto, quin– di 8.600 abitazioni: grosso modo una ogni 168 abitanti (l-183 in Ita– lia, 1-106 nell'URSS). Sono stati compitili cd approvati d'alle autorità competenti, i piani urbanistici di Tirana (che nelle pri– me intenzioni governative non avreb– be dovuto ipertrofizzarsi per indn– nrializzazione, come è accaduto dal 1950 ad oggi). Durazw, Pogrn– detz, Elhasan, Valona, Peshkopi, Saranda, cioè elci vecchi centri, non– chè delle nuove cittadine industria~ li: Patos, Bnlkize, Kurbuesh, Tzer– rik, Selenitza; questi piani tendono a « far scomparire la differenza fra centro e periferia » e a creare - se– condo l'esempio sovietico - molto nrd'e e molto spazio fra un edificio e l'altro. Particolare attenzione è volta ai centri turistici, climatici e balneari o d'interesse archeologico e ai quartieri turistici delle cittadi– ne industriali, come Pogradetz sul lago di Ocricla, Durazzo, Valona, ecc. Oltre alle numerose case cli cu– ra e di riposo per bambini, studen• ti e lavoratori albanesi, sono in co– struzione quattro alberghi moderni per venire incontro alla ripresa del turismo estero: l'« Albtllrist » (a- gcnzia turistic.i albnncse) prevedeva 1:cl 1958 l'arrivo di lremila visi– tatori eia undici paesi, cinquecento della Reptiliblica Democratica Te– desca. Un naturale complemcnlo alle nbi– tazioni private !:iOno- nei paesi so– cialisti - le case di cultura; d'im– portanza fondamentale, sopraltulto !let· la popolazione contadina, come luogo di ritrovo, riposo e ricreazio– ne (una specie di salotto comune a lutto il villaggio, in sostituzione cli uno SJlazio analogo, mane-ante nelle singole abitazioni): per il 1958 ne sono state programmate 150, in ag– giunta alle 550 già esistenti; così che al1a fine di quest'anno un villag– gio i;i1 quattro avri'1 la sua casa di cultura. Occupazione e assistenza Nel 1957 il numero complessivo degli operai e degli impiegati era 125.000, contro 25.000 nel 1945; di essi 17.000 seguivano corsi serali o pet· corris1)oncl'enza, ]4.000 studia– vano in istituii lecnici e frequenla– vano corsi di istruzione professio– nale. Circa un quarto della forza o– peraia e impiegatizia è costituito da don,ie (32.000, d• 28.000 nel 1956), cui va aggiunto, pet· avcl'c il lotale delle lavoratrici, cinquemila <·onta• dine che lavorano sulla 1erra JH'opria e presso le cooperative. Le doun(' rappresentano il 29% dei lavoratori clell'inlero sel.lore industriale: nel ramo tessile i] 62%, nei cappellifici 83% nei calzaturifici il 48%, nell'in– dustria del tabacco il 94%; ~ell'indu– stria leggera e alimentare la mano• clopera femminile è pili d'ella metà del totale; nell' artigianato è un quarto, nel settore della distrihu- 347
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