Volontà - anno XII - n.6 - giugno 1959

del governo, in mano agli annrchici J>erchè, avendo, essi, vinto l'esercito e domata l'insurrezione, erano gli arbitri della situazione: (« Yoi ave– te vinto ccl ogni cosa è nelle vostre mani; se 11011, avete bisogno di me, nè desiderate che io rimanga Pre– -~icleutcclella C<ttalogna, dit.emelo O· ra, ed io diventerò rm altro solclato n.<'llalolla wntro il fascismo ... »). E nel corso della discussione si è cos1re11iispesse volte a ricordnre la prc1-cnzadegli anarchici sia al Cron• te dw nella ricostruzione di tutta la vita del paese. Yc:lio Spano ha affermato che pri– m:i. dcli' intervento nISsO vi era in Spapna caos e indisciplina, e che i t·om1111is1imiravano solo all'nni1ì1 delle Corze antifasciste, all'organiz– znzione, alln militarizzazione delle milizie popolari, al comando unico e 1·he 111 loro parola d'ordine era « 1~rimavincere la guerra », e il lo– ro obiettivo la costituzione di UJla repubblica democratica di tipo nuo,•o. E di~sc ancora che l'U,R.S.S. intervenendo, non perseguiva nessun obicltivo proprio, ed i comunisti non avevano un controllo sul governo repuhblicnno, dato che in seno ud esso non vi erano che due comunisti. Qunuclo i comunisti parlano di « uni1i1)) intendono che tutti siano docili ed nbbidicut.i ai loro ordini, <1uandoparlano di disciplina, inten– dono che gli « indisciplinati » ven– gano 1mniti o cliutinati. E' ,,ero che la Russia non perse– guiva, almeno in uu primo tempo, nessun obiettivo con1unista: ancl1e volendolo non le sarebbe slnto possi– bile, per In debole consistenza del p.c. spagnolo, 1>erla scarsa iufincn– zn dei comunisti nel paese. Ma non poteva ammettere che in un altro paese si stesse compiendo un esperì~ mento di rivoluzione sociale tanto diverso da quello compiuto dai bol– scevichi in Russia. Il contrasto tra nuarchici e comu– niilti iu Spagna (è la domnnda che l'intervistatore P110l0 P:wolini nella discussione in <1uci;tioncrivolse a G. llerneri) sta proprio nelle due di– verse concezioni dtl socialismo: <1uella au1ori1aria dei comunisti e quella libertaria de~li anarehici che, in Spa~na, trovava un terreno favo– revole nella natura ste:-'-~ del popolo spagnolo e nel fatlo ch'esso era il meno 1>oliticizzato d'Europa. Quando i comunisti intervengono uCficialme.nle iu Spagnn, molto lavo– ro si è già fallo che lrn ancora au– mentato il prcs1igio degli anarchici. (Anche In datn dell'intervento co1m1- nis1a in Spngrrn è staia eonlutata a Velio Spano clic ~osteneva che i comunisti italiani e di altri paesi su– bilo portarono il loro aiuto nl po– polo :-pagnolo. Dei comunisti, non tenendo conto cle,:li ordini elci parti– lo, andarouo subilo, isolatamente, in Spagna. Ma i pnr1iti comunisti in– tervennero u.fficinlmenlc solo dopo che la Russia clc,·iso di inlervenirc. Tanto è vero, disse A. Gnrosci, che <Hluna proposln cli « Giustizia e Li– bertà », del 16 agosto, di effettuare in comune un intervcuto militare in Spagna, il p.c. italiano a Parigi ri. spondeva che intendeva intervenire solo con aiuti di viveri e di medici– nali). Gli anarchici c-rano stati gli ani– matori deJla meravigliosa resisten– za iniziale del popolo spagnolo; Durruti con i suoi miliziani era ar. rivato alle porte di Saragozza e di Hucsca (e là aveva clovuto formarsi per incomprensibili ordini delle for- 331

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