Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959

re un linguaggio più comune agli al– tri popoli che non il noslro. Penso che la differenza stia nel (atto che l'americano appare alle altre nazio– ni come un essere grossolano e sen– timcntulc, immaturo e diffacile, i– gnorante e ipocrita, acuto nel trat– tare i 1>iccoliproblemi e stupido in <1uelli grandi. In queste antinomie a1>1mrefo1almen1e la nostra mancan– za di stile. John Foster Oulles, il pio artista dello svignarsela, è il no– stro perfetto prototipo negli affari mondiali. Ali ricordo ciò che un gionrnlista londinese. anni or sono, mi Ceceno• tare, a proposito dell'organizzazio• ne di Henry Luce 1 : « lo posso trauare ,·on dei gunsters o del boy• scouls, ma devo ammettere che mi sento perduto con dei boy-scouts che agiscono come gansters ». Questo d'opj1io aspetto fu ampia– mente dimostrato durante la recen– te, angosdoiHl ,•isita di 1 ixon nel- 1' America Latina. Da una parte Ni– -son si sentiva regolarmente attaccato mentre tentava di propago.ndare lo slogan della « buona volontà » e il me1odo della « discussione alla bno• · na fra di noi, ragazzi », in quelle tristi zone. « Non volete ascoltare i fatti? » gridava dispera1amente a– gli studenti di Lima in mezzo agli schermi e al lancio di sassi. Otaltra parte l'improvvisa reazio– ne collerico di Eisenhower quando apprese le notizie delle violenze di Caracas, e la sua riflessione istanta– nea: ~fondate i marine! 1< TI presi– dente degli U.S.A.» disse il Segre1a– rio di Stato all'ambasciatore vene• zuclnno ((si aspetta che le autorilà del Venezuela prendano ogni possi– bile misura per proteggere~ il Vice– Presidente .... E se esisle una man- canza di volontà o di capacità, vor– remmo saperlo immediatamente,., Eisenhower si attendeva che ogni Venezuelano facesse il suo dovere verso Nixon. Di conseguenza cÒstui (u circondato du 4 coin11agnie di pa– l'ncndutisti e <li mari,w delle nostre basi militari nei Caraibi, nel timo• re che i comunisti riuscissero a crea– re dell'agitazione rinfrescando il ri• cordo di Haiti e del 1 icaragua. In questo modo un giro di propaganda fatto all'insegna della « buona vo– lontà » si. concluse con i ntariM. Veramente molto americano. -< Americano ,, nel presupporre che un largo i-1orriso, u.q' energica stretta di mano e unn sincera dispo– sizione n discutere, possano addol. cire il cuore pii, selvaggio - la no– strn vecchia (ede nella discussiono democratica e quella nuova, nelle Public Relatioru vi si combinano - e « americano » nel rap@o ricono alla forza quando ques1a candida il– lusione crolla. Da quanto sono stato via, la l\far– <:iadel Progresso ha continuato iuin~ terrottamente. Ogni dieci case ame• ricane, su almeno olio (81 %) svetta• uo le antenne televisive, almeno no– ve (87%) hanno la lo.vatrice, e pra– ticttmente tutte, il frigorifero. Ognu. no tranne me, ha una automobile nuova. TI portinaio ne~ro del pala:r.-– zo in cui abito, ne ha nna pii, gros– sa, J>iÌI levigata di quelle che io ab– bia mai potuto permettermi. Non posso dire, però, d'invidiarlo del tutto. C'e nuove automobili sono spa– ventose ofire ull'immaginazione di un Dante (o di un Steinberg), juke box mobili clìe violano ogni princi, pio di buon gus10 e di fonziono.lità, -26.J

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