Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959
rigioni dal 1926 al 1938, dai « Ca– hiers Laennec >1 una cifra di due– cento guarigioni trn il 1921 ed il 1947, mentre il dou. Leurel d'el " Bureau méclicnl des Constata– stions » di Lourdes, avrebbe Tegi– strate, dal 1939 al 1950, soltanto 15 guarigioni. Dal 1947 al 1950 sei so– li casi vennero riconosciuti dalla « Commissione medica nazionale » francese, quindi una media di appe• rrn due guarigioni Jler ogni anno, <'!>pure durante quei tre anni Lour– des ebbe a registrare un alflusso di cinque milioni trn pellegrini e am– malati: w1a guarigione su un mi– lione. Il dott. Valot stabilisce questa per– <·entuale delle guarigioni in rappor• to al numero dei pellegrini che si recano a Lourdes nel modo seguente: 1858 una guarigione per 200 pel– legrini 1900 una guarigione per 2.000 pel– legrini 1930 una guari~ione per 5.000 pel– legrini 1949 una ::;uarigione per 1.000.000 di pellegrini Se avessimo un numero fisso di un milione di pellegrini recantisi a Lourdes ogni anno, nel 1858 avrem– mo avuto 5.000 guarigioni e questa cifra sarebbe caduta nel 1900 a 500, m·I 1930 a 200, nel 1950 n una. TI giornale cattolico « La Croix 1>,. già citato, nel 1923 riconosceva: I morenti che si raddrizzano al pas– ~ap:gio del Signore sono meno nu– merosi ... », e questa era anche l'o– pinione del premio Nobel, Alcxis Carrel, che nel )944, nel suo libro « La Prière ,>, scriveva: « A Lour– des, i miracoli sono molto meno frequenti di quanto lo erano quaran• ta o cinquanta anni fa..... , gli am- malati non vi trovano pilt J'atmosfo– m del profondo raccoglimento che vi regnava in piH1s1110. I pellegrini souo divenuti dei turisti e le loro preghiere incHìcaci »- I « tromboni >1 di cui parla A.P. non sono nociuti così lontano, nel giudicare la mondanità che Lourdes ha acquistata a misura che In lede nei miracoli è diminuita, di quanto lo sia invece il giudizio del cauoli– cissimo Alexis Carrel. 3) « L'autore pare dispiaciuto che n Lourdes avvengono deJlc gua– rigioni e, oltre lutto ci pare anche cattivo. » scrive A.P. Sarei effettivnmcnte cattivo se pre– ferissi Lourdes alla scienza meclica; se diffondessi tra In gente l'idea di abbandonare il medico, di osteggiar– lo, di non farsi curare per nessuna malattia da chi è preposto a <1nesta missione e, in nome della Iccle, sug– gerissi di far appello soltanto alla Divina Provvidenza o a Lourdes. Non sono affatto dispiaciuto che gli ammalati guari,i;cano, sono dispia– ciuto clel contrario. Sarei in malafede se attribuissi al– la « combinazione psichica » virti't curative, per ogni genere di male, ch'essa sicuramente non ha; sono, invece, in perfotln buona fede quan– do onestamente riconosco eh' essn può portnrc solo « qualche gtrnrig– ~ione per cui la fede non è al1ro che il mezzo stimolatore. ». E ciò <liccndo, non scredito affatto la scienza medica in quello che in {e. nomenologia ha già assod'ato cd in qnanto le resta dn scoprire ancora, scandagliando cd esperirnentando appunto una materia dal cui studio può benissimo derivare una nuova terapia. ron sono mc<lico, e perciò non 297
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