Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959
~Iulo troppo épesso iuJamato daglj ituliniani, a (..-Onlu.sione e vergogna di tulli i calunuia1ori, me1tiamo an– che In 1esrimonia.oza di George1 Orwe.11, che Jice in quali condizio• ni quel Jronle do,•eva re&istere e re– ~pingerc gli attacchi nemici: «:••• per <1uel settore del fronte l'intera nrliglieria consisteva in <1ua1. tru mortai da trincea con quindici co/1,i per ogni pezzo. Naturalmente emno troppo preziosi per essere e– •plot>i, e i mortai venivano tenuti in serbo al Alcuhierre. C'erano mi– tragliatrici alla media approssima• 1ivn di mm ogni cim1uan1u uomini; eruuo 1>iu11o;;to vecchiotte ma dal 1fro abbustnnza preciso fino a tre o quallroccnto metri. Dopo di che 11· vcvnmo soltanto fucili, nellu stl'U· grande 11111ggiorauza forri vecchi. ...le munizioni scarseggiavano tal- 111cn1c che ogni uomo, arrivando in linea. riceveva una cinquantina di ,·0l1>i. molti dei quali di_fottosi. •.• l on avevamo elmeui, non bnio– uelle, ben poche rivoltelle o pi– i'tole e non pili-di una boruba a ma– no ogni cim1ue-dieci uomini. La bomba in uso u quel lem}>o era un terribile oggetto noto come « bom– ba f.A.1. », essendo stata {a6bricn• ta dagli anarchici allo scoppio della JUerra. Era 1ul li(>O della bomba JUil/j ma la leva era tenuta abbas-– &0ta non da una sicura ma da un peno di nastro adesivo. Si spezzava il naslro e ci si liberava della bom– ba alla massima velocità. Si diceva di queste bombe che erano • impar• ziali »: uccidevano l'uomo contro cui venivano scogliatc e l'uom .. o che le scagliava. Ce n'erano parecchi altri tipi ancor più primitivi, ma probabilmente un po' meno peri~ )osi - per chi le 1 auciava, intendo. 284 Fu eolo verso la (me di mur1.o che vidi una bomba l"he Htlt>s!lela pena di essere scagliata » 1 • C'è un altro equivoco ( ?) in cui Nenni è caduto. Adducendo la IC fon• damentale incapacità cli accettare la cliscipl.inn collettiva e militare». ~erlni fa ricadere sugli anarchici la responsabilità della disorganizzazio– ne delle milizie J>Opolari, il ritardo della militariz.zaziour di e&se, i mol– ti atti di disordine e di violenzn (ed anche su questi ci sarebbe un lungo discorso polemico; proprio sulla Colonna di ferro citata da Teo• ni, sui fatti di Puigcerdn, sugli H• ~ahi comuuis1i ulle collcuivilà agri– <·ole ed indus1rioli, sulle prigioni l'(cgrcte con le stanze <li tor1ur11crea• te dai comunis1i, sullu soppressio– ,w degli uomini 1>iì1notevoli auar• 1·hif·i e del P.O.U.M. ccc. ecc.). La capaei1à di auto-disciplina e di organizzazione spontanea gli amtr• l"hici avevano dimostrato di posse• derla come testimonio anche il brano di Rossclli che abbiamo ci– lato. Ma i partigiani della centrnliz• zazione del J>otere politi('o e della militarizzazione delle milizie popo• lari non volevo.no capire, e non c'è peggior sorùo di chi non vuol sen. lire, che gli anarchici chiedevano anch'essi una migliore organizzazio– ne sia al rronle che nella vita civile. Essi chiedevano nrmi, ehieaevano denaro per le industrie ca11lane, sen• za il quale non era po88ibile procu• rarsi le materie prime e incremcn– tnre la produzione bellica così ne• ccssariamcnte urgente; chiedevano l'organizzazione delle milizie aura- 1 Georges Orwell, Omonio olla Cata. lo3no, ediz. Moadadori, Milano 1941.
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