Volontà - anno XII - n.5 - maggio 1959
- !Se $i I.iene conto che l'incremento dellu popolazione in questi anni non ha subito notevoli variazioni salta subito agli occhi come le nuoye leve ohbinmo migliori possibilità di trovare impiego, mentre le più anziane– paiono destinate a un lento stabilizzarsi so una dira, nonostante l'assorbi– ménto che avviene dei giovani. li che significa una definitiva perdita di questo patrimonio Jelle forze lavoro. - Un'altra deduzione è possibile per spiegare queslo fonomeno. Le ouove classi, cresciute all'insegna del regime attuale, offrono una mnssa di. manovra pH1 duttile e rassegnata ai fini dei dirigenti il mercato del lavoro, imlu.striali e agrari. - Obbiettivamente si deve nggitwgere che, una parie almeno, di que• rto avvicendamento è dovuto a cause nnturali di ringiovanimento dei quadri. A completamento di questo quadro sintetico è utile osservare i dati~ ~,•zionandoli fra rami d'atth•ità e per regioni geografiche. Pr-r il primo pun- 10 vediamo: M.. cbi - 1-'leltro •ooo In mlgl11111 __0_>_1 _ (2)- - ---- Agricohura 4479 lmlustrie 5444 Varie 4256 'fo1ale I 14178 (J) • Al 20 Ottobre 1958 (2) • Al 20 Gennnio 1959 4355 5276 4233 1381>1 Fcmroioe Totale -· 1-(2) -'~1- j2) (I) I ·- 1769 1549 6247 J9.12] 1590 1644 7034 I 6920 1884 19-12 6140 6175 5243 5135 590-I I 18999 Il pei!ioche esercita l'ut1iviti1 ugricola nellu vnriuziouc dell'occuµazio– -l}è ci dice con chiarezza che uno dei fattori prevalenti è di natura stagio– nale. Ma ad esso va aggiunta l'influenza esercitata dalla dichiarazione della Corte Costituzionale sull'imponibile di mano d'opera, anche se non riesce facile valutarne il peso esatto. Comw1quc è uua causa politica e autiecono• mica. Dettagliatamente questa incidenza ha raggiunto i suoi mussimi nelle Tre Venezie (7,3%), Emilia, Romagna, Marche (3,5;% per gli uomini e 7,4ì% per le donne), Abruzzi e Molise (3,9% gli uomini e 8 1 8% le donne). In totale la disoccupazione ù stata di 343.000 unità. Ma anche il settore industriale, comunemente meno sust:ettibile alle influenze stagionali, ha visto una notevole variazione d'ella occupazione, giacchè gli occupati sono passati da 7.034.000 a 6.920.000. Cause? La recessione, il Mercato Comw1e Europeo, e i famigerati ridimensio. aamentì voluti dal grosso capitale. A tutti evidentemente sovrasta lW di– segno politico ambizioso e spregiudicato. E l'economia si flette ai suoi gi– ■occhi, mentre i disoccupati. io halia e ovunque avvenga il fenomeno, si pie11no alle necessità della fame e alla paura del futuro. 270
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